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innamorato fisso

Letterina di Natale al nonno d'Italia: noi il carbone lo vogliamo eccome

Maurizio Milani

La lista dei desideri che un nipote fisso del presidente Mario Draghi gli ha inviato: incentivi per l'acquisto di mezzi altamente inquinanti e multe retroattive per chi ha installato i pannelli solari. Perché a noi l'ambientalismo ci ha stufato

Letterina completa per il nostro amato nonno d’Italia: gentile presidente Draghi, come la storia insegna, scienza e sapienza devono andare in coppia. Inutile ricordare l’attualità. E’ quindi giunto il momento di avocare a sé il ministero della Transizione green. Subito revocare tutte le spese nel bilancio per questa “chimera”. Per esempio, le case automobilistiche europee che una dopo l’altra dichiarano: “Dal 2025 (2030) dai nostri stabilimenti usciranno solo modelli elettrici”. Ma scherziamo? Per cosa? Per compiacere Greta e quei vagabondi già 5 stelle (confluiti nel gruppo Misto)? Quelli nemmeno sanno che per fare il presidente della Repubblica bisogna aver compiuto cinquant’anni. Non corriamo dietro alle loro balle. Poi vorranno le navi elettriche, gli aerei a pannelli solari, ecc. E’ la strada giusta per avere decine di milioni di disoccupati per le strade, che assaltano i negozi e fanno tumulti per avere una confezione di uova (sia biologiche allevate a terra, sia in batteria… Basta avere qualche uovo sodo per cena). 

Presidente, lei sa che non possiamo purtroppo controllare niente. Decine di meteoriti vagano nel sistema solare, se arriva un impatto… altro che riduzione della produzione di CO2. A proposito! In questo conteggio valgono anche le emissioni dei vulcani? 

Parliamo ora gentilmente di tir. La mia passione. Il trasporto su gomma. Bene, facciamo le motrici Scania elettriche? Che ridere. E i trattori della Magirus Deutz? Quei bestioni che vedi arare i campi (per un ettaro ci vogliono due quintali di gasolio). Cosa li facciamo andare, a olio di mirtillo? Io sarei d’accordo, sempre motore termico è. Ma vedrà che alcuni sostenitori del suo governo diranno: “I mirtilli servono per alleviare i disturbi dell’apparato genitale urinario del genere umano, così come il mais non va usato per produrre biogas”.

Presidente, direi di andare avanti come prima, quando le idee di questi imbecilli non erano in giro. Quindi: incentivi agli ambulanti che comprano i Fiat Ducato (diesel) usati; multe retroattive a chi ha installato geotermia e pannelli fotovoltaici; incentivi per le piattaforme petrolifere offshore nelle nostre acque; cominciamo a sfruttare tutto il carbone e il petrolio che c’è sul pianeta. Ci sono riserve ancora per cinquecento anni. Finite quelle ci penseremo, alle fonti di energia alternative.

Presidente, non dia incentivi milionari alle università che studiano il moto delle onde del mare per produrre energia. L’impresa non vale la spesa. Fanno bene in Polonia a lamentarsi. Cosa dovrebbero, chiudere tutte le miniere di carbone per l’ex ministro Pecoraro Scanio? Ma se l’economia di questi nostri fratelli cattolici è basata al 75 per cento sul carbone? Cosa cambiamo? Inutile dare scadenze e incentivi. Noi siamo con il popolo della Santa Polonia, vogliamo andare avanti con il carbone. 

Poi chi mi dice che il sole non vari la sua intensità calorica? Oppure la diminuisca? A quel punto, altro che protocollo di Kyoto.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.