Abdulrazak Gurnah (Ansa)

la satira dell'innamorato fisso

Nobel appena assegnato, e già lo ritirano? Ma c'è un motivo

Maurizio Milani

Grandi congratulazioni ad Abdulrakaz Gurnah, ma il ricorso al Tar di Stoccolma da parte dell'Istituto di cultura italiana ha avuto successo. La ragione? Ogni 25 anni tocca a noi, lo sanno tutti. E quindi il premio va a...

Abdulrazak Gurnah vince con merito il Nobel per la letteratura. Nato a Zanzibar, la più bella isola del mondo. Finalmente la Tanzania entra nell’Olimpo della letteratura contemporanea. Il libro che lo ha reso famoso è la storia di un magistrato in pensione. Infatti si intitola “Un magistrato in pensione”, edito da Harper Collins nel 2010. 

Quest’anno però il Nobel sarebbe toccato all’Italia, cioè a Claudio Magris. Il motivo è semplice: ogni 25 anni tocca a uno dei nostri. 1975 Eugenio Montale; 1997 Darione Fo; 2021 Claudio Magris (con “Danubio”, il più bel libro dopo un banco di nebbia). 

A questo punto direi all’Istituto di cultura italiana di Stoccolma di fare ricorso al Tar della capitale svedese. La sentenza entro sera. Eccola: “Sì! Accogliamo il ricorso presentato due ore orsono dall’ambasciata italiana. Il Nobel viene tolto a Gurnah e assegnato a Trieste e a Magris. Abdulrazak Gurnah e la nazione tanzaniana verranno premiati in data da definire. Penso 2031. Distinti saluti. Sentenza fissa. Senza appello. Ciao, grazie”.

  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.