(Lapresse)

Innamorato fisso

Una bella patrimoniale secca, così, in piena pandemia

Maurizio Milani

Bem! Di colpo l'Italia diventerebbe la nazione prediletta di tutte le agenzie di rating del mondo, molti italiani sarebbero contenti

Oggi uso questa rubrica per fini personali. Parliamoci chiaro: ci vuole una patrimoniale, secca e trasversale. 25 per cento su tutto quello che uno ha di mobile. Quindi c.c., azioni, titoli, oro, ecc. Rimangono fuori gli immobili. L’Erario dovrebbe incassare duemila miliardi di euro. Saremmo la nazione più virtuosa dell’Area euro. E non solo. Il debito passa da 170 per cento a 35 per cento del pil.

 

Qualcuno però deve prendere tale decisione. Anche perché il rating dell'Italia sarebbe AAAA++++. Motivo d’orgoglio per tutti noi italiani. Io metterei l’aliquota al 50 per cento di tutto quello che uno ha. Però capisco che i partiti non possono prendere una tale decisione impopolare. Ma come italiano sarei contento se mi portano via metà patrimonio. Tanti la pensano come me.

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  • Maurizio Milani
  • Nato a Milano il 20 maggio 1961. Vero nome: Carlo Barcellesi. Diplomato terza media presso Camera del Lavoro di Milano nel 1985, corso serale a numero chiuso. Dopo il militare lavora come sguattero in un hotel. Nel 1987 arriva ultimo a “Riso in Italy”, concorso importante a Roma per giovani. Fa ricorso e vince. Ha uno sfratto ma non riconosce la sentenza. Collabora con il Foglio dal 1986 grazie al direttore Giuliano Ferrara. E' fidanzato con Monica.