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Un foglio internazionale

“La scienza stia attenta, non ci sono certezze sui farmaci per il gender ai bambini”

Il giornalista investigativo Posner racconta le ombre dell’industria farmaceutica degli ormoni e dei bloccanti per la pubertà. L'articolo del Wall Street Journal

La moda del transgenderismo ha portato con sé un nuovo eufemismo: ‘cura per il genere’, che significa interventi chirurgici e farmacologici progettati per far sembrare e sentire il corpo più simile a quello del sesso opposto” scrive il giornalista investigativo Gerald Posner. L’assistenza ai bambini che afferma il genere prevede l’uso di “bloccanti della pubertà”: come dice il termine, bloccano la produzione naturale di ormoni sessuali. “La Food and Drug Administration (Fda) americana ha approvato questi stessi farmaci per il trattamento del cancro alla prostata, dell’endometriosi, di alcuni tipi di infertilità e di una rara malattia infantile causata da una mutazione genetica” ricorda ancora Posner. “Ma non li ha mai approvati per la disforia di genere, il termine clinico per la convinzione che il proprio corpo sia del sesso sbagliato”. Così i farmaci, come il famoso Lupron della casa farmaceutica AbbVie, vengono prescritti ai minori off label. “Sono gli stessi farmaci usati per la castrazione chimica di autori di reati sessuali. Alcuni stati americani hanno eliminato la necessità del consenso dei genitori per adolescenti di appena 15 anni per iniziare a bloccare la pubertà”. Il Dipartimento della salute afferma che i bloccanti della pubertà sono “reversibili”. “Ma si ignorano prove sostanziali di effetti collaterali dannosi a lungo termine” scrive Posner. “Il Center for Investigative Reporting ha rivelato che la Fda aveva ricevuto più di 10.000 segnalazioni di eventi a cui era stato somministrato il Lupron da bambine per aiutarle a crescere più alte. Hanno riferito di ossa assottigliate e fragili, denti che perdevano smalto o si incrinavano, dischi vertebrali degenerati, articolazioni dolenti, sbalzi d’umore radicali, convulsioni, emicrania e pensieri suicidi. Alcuni hanno sviluppato la fibromialgia. Sono stati segnalati problemi di fertilità e problemi cognitivi”. La Fda ha ordinato ad AbbVie di aggiungere un avvertimento che i bambini “potrebbero sviluppare problemi psichiatrici”. “L’anno scorso, la Fda ha aggiunto un altro avvertimento per i bambini sul rischio di gonfiore del cervello e perdita della vista. La mancanza di ricerche che dimostrino che i benefici superano i rischi ha portato a notevoli respingimenti negli Stati Uniti e all’estero. Le legislature repubblicane in una dozzina di stati hanno ridotto o vietato l’assistenza ai minori che affermi il genere. La Finlandia, citando preoccupazioni per gli effetti collaterali, ha ridotto i bloccanti della pubertà e gli ormoni sessuali ai minori. La Svezia ha seguito l’esempio nel 2022 e la Norvegia nel 2023. Il Servizio sanitario nazionale britannico ha chiuso la più grande clinica di genere del paese dopo che 35 medici si sono dimessi in tre anni, lamentandosi di essere stati costretti a diagnosticare eccessivamente e a prescrivere farmaci che hanno peggiorato le loro condizioni. Posner è durissimo: “È un esperimento umano su bambini e adolescenti, i pazienti più vulnerabili. Ignorando i pericoli a lungo termine posti dall’erogazione illimitata di potenti bloccanti della pubertà e ormoni sessuali incrociati, combinati con l’ampia diagnosi eccessiva di minori come disforici di genere, rasenta l’abuso sui minori”. All’inglese Keira Bell erano stati prescritti i farmaci bloccanti quando aveva sedici anni, ma in seguito si è pentita della transizione. Keira è nata femmina, ma si “sentiva” maschio e da adolescente ha iniziato l’iter medico per cambiare sesso. Le sono stati rimossi i seni con un’operazione pagata dal servizio sanitario nazionale. Oggi Bell si è unita in una causa contro il Servizio sanitario inglese: “Non voglio che altri bambini soffrano come me”. “Dubbi sul protocollo sono arrivati anche nel paese che lo ha inventato, al Center of Expertise on Gender Dysphoria di Amsterdam. Il giornalista Jan Kuitenbrouwer e il sociologo Peter Vasterman hanno pubblicato un articolo su un importante quotidiano, l’Nrc Handelsblad, che prendeva di mira il protocollo olandese e le sue basi scientifiche ‘traballanti’. Hanno sottolineato l’aumento del numero di bambini in cerca di cure, da 60 a 1.600 nei Paesi Bassi in una dozzina di anni”.

Uno psicologo clinico dell’Università di Nijmegen, Chris Verhaak, sta conducendo uno studio finanziato dal governo per comprendere la fonte e la natura dell’aumento del numero di pazienti. “Mi preoccupo”, ha detto al settimanale De Groene Amsterdammer. “Perché sperimentiamo un’enorme pressione per fornire questi inibitori della pubertà il più rapidamente possibile”.

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