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Il Bi e il Ba
Echi fanfaniani nella propaganda contro la riforma Nordio
Le argomentazioni dell'Anm e dei suoi giornalisti embedded sono ormai parte di una campagna aperta di disinformazione, che ricorda molto le frottole di Fanfani per l'abrogazione della legge sul divorzio. Speriamo che l'analogia sia di buon auspicio
Ciò che Dio ha unito l’uomo non separi, si tratti del sacro vincolo del matrimonio o delle carriere dei magistrati. La campagna referendaria contro la riforma Nordio comincia a ricordarmi, nella sua manifesta disperazione, quella del 1974 per l’abrogazione della legge sul divorzio; e l’analogia mi pare di buon auspicio. All’epoca, in un leggendario comizio siciliano, il segretario della DC Amintore Fanfani enumerò le sciagure che si sarebbero abbattute sui poveri mariti in caso di una vittoria del No, un crescendo che culminava così: “E magari vostra moglie vi lascerà per scappare con la serva!”. Ebbene, le argomentazioni dell’Anm e dei suoi giornalisti embedded si vanno abbassando, giorno dopo giorno, fino a raggiungere una statura fanfaniana.
E' ormai una campagna di aperta disinformazione, condotta con il concorso esterno di buona parte del giornalismo, come denuncia quotidianamente l’avvocato Gian Domenico Caiazza. Dicono che con la riforma i magistrati saranno sottoposti al governo di turno, che non potranno più esercitare il controllo di legalità sui potenti e sui colletti bianchi, che a carriere separate non sarebbero possibili processi come quelli sulla P2 o sul ponte Morandi; paventano perfino drammi familiari in cui i pm indagheranno per vendetta sui giudici che non li accontentano, come dei mariti traditi… e magari qualche toga promiscua, una volta abbandonato il tetto coniugale del Csm unico, organizzerà una fuga d’amore con quella politica che fino a ieri considerava poco più che una serva! Sono tutte balle, ma sicuri che valga la pena confutarle nel merito? Come per il divorzio, in cui bastava mettere il naso fuori dall’Italia per constatare quanto fossero ridicole le profezie di Fanfani, così per le carriere dei magistrati, che sono separate più o meno in tutto il mondo in cui vige il rito accusatorio, senza che questo abbia comportato invasioni di cavallette e stragi dei primogeniti. Ma capisco che per i brevilinei affacciarsi oltre i confini nazionali è faticoso: devono mettersi sulle punte.
 
                             
                                