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Il Bi e il Ba
L'intreccio tra la lotta contro l'"Israele globale" e tutte le cause locali
Le manifestazioni per Gaza sono state il battesimo politico per una nuova generazione, e hanno dato il via all'internazionalizzazione della questione palestinese come causa rivoluzionaria. Una bizzarra concrezione ideologica
Eravamo così concentrati sul grande striscione nero inneggiante agli sgozzatori di ebrei che non abbiamo prestato la dovuta attenzione alla fiumana di persone che scorreva intanto per le strade. Questa visione ci avrebbe rincuorati, assicurano i più fiduciosi, specie quelli ben disposti per partito preso verso tutto ciò che germoglia dalle giovani generazioni: c’è forse spettacolo più bello di decine di migliaia di ragazzi che scendono in piazza per la fine di una guerra terribile? Proverò a spiegare perché non condivido questo sollievo. Distogliamo per un attimo gli occhi dallo striscione infame e facciamo caso a un’altra immagine dai cortei romani, in cui si vede un ragazzo che regge un cartello con la scritta: “Volevamo liberare la Palestina, invece la Palestina sta liberando noi”.
E’ evidente che le manifestazioni per Gaza sono state il battesimo politico per una nuova generazione, un imprinting destinato a durare. E anche se moltissimi ragazzi, magari la maggioranza, non sottoscriverebbero l’apologia di pogrom dello striscione, sospetto che quasi tutti si vedrebbero rispecchiati in quel cartello, o in queste frasi del comunicato con cui le associazioni palestinesi in Italia hanno tentato il bilancio della grande mobilitazione: “Israele è un laboratorio di repressione globale… Le lotte si sono unite. La liberazione della Palestina è parte delle lotte sociali in Italia”. E’ la “rivoluzione globale” invocata da una delle più alacri diseducatrici civili di questa stagione, Francesca Albanese, e non è certo un’idea nata ieri. L’internazionalizzazione della questione palestinese come grande causa rivoluzionaria è una bizzarra concrezione ideologica di cui Pierre-André Taguieff (L’invention de l’islamo-palestinisme, Odile Jacob) ha ricostruito la lunga e tutt’altro che luminosa genealogia.
Dello striscione ci saremo scordati fra una settimana, delle piazze forse fra due: la vera notizia è la nascita di una generazione politica che ha imparato a intrecciare la lotta contro l’“Israele globale” a tutte le cause locali. E non è una buona notizia.