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Il Bi e il Ba

La Cina di Xi, il potere e la morte

Guido Vitiello

Revolutionary Immortality è uno studio dello psichiatra Robert Jay Lifton sull'angoscia cinese per la morte e la perdita del potere. Il saggio è del 68, ma è una lettura utile a interpretare le fantasie transumaniste di cui pare abbiano chiacchierato Xi, Putin e Kim Jong Un 

Alla fine degli anni Sessanta aleggiavano in Cina due presagi luttuosi: la morte possibile del presidente Mao, che aveva superato la settantina, e la morte della Rivoluzione che il Grande Timoniere aveva capitanato così a lungo. Lo psichiatra Robert Jay Lifton dedicò a questa duplice angoscia, e ai tentativi di oltrepassarla, uno studio intitolato Revolutionary Immortality (1968). L’essenza della lotta per il potere che ha preso il nome di Rivoluzione culturale, scriveva Lifton, riguarda in realtà il potere sulla morte. Come far sì che, venuto meno Mao, la Rivoluzione non lo segua nella fossa? Come creare, per virtù d’ingegneria sociale, una famiglia politica in grado di trascendere i limiti di quella biologica? E come usare a tal fine le generazioni dei giovani rivoluzionari? Sono dilemmi più antichi di quanto sembri, e a lungo si è tentato di scioglierli ricorrendo al principio dinastico.

Se la morte del sovrano è causa di angoscia, direbbe un freudiano, si cerca una soluzione di compromesso; la linea del sangue serve appunto a congiungere, per quanto possibile, i due corpi del Re – il corpo biologico che muore e la perennità della dignitas regale. La Russia di Stalin s’inventerà poi l’immortalità del partito-Stato. In Corea del Nord hanno collaudato un sistema niente male: i capi defunti, a partire da Kim Il Sung, sono proclamati eterni, mentre il potere si perpetua per via dinastica da un Kim all’altro; e agli stessi sudditi è promessa l’immortalità in quanto parte dell’indistruttibile famiglia sociopolitica creata dall’ideologia ufficiale Juche, questa specie di stalinismo mistico. Tutto questo per dire che mi dispiace che la figura del retroscenista appostato dietro a una pianta di ficus esista solo in Italia, perché mi sarebbe piaciuto conoscere per filo e per segno – non solo i brandelli captati dalla televisione di Stato cinese – la conversazione tra Xi Jinping, Vladimir Putin e Kim Jong Un, e le loro fantasie transumaniste sulla conquista di una vita senza fine. Di nuovo, è la più arcaica lotta per il potere: il potere sulla morte.

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