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Il Bi e il Ba
Bersani, il politico ritardatario per eccellenza, fa l'elogio dell'anticipo
Nel suo nuovo libro "Chiedimi chi erano i Beatles", Bersani paragona Keith Richards a Giovanni XXIII: il chitarrista scandiva il tempo dei suoi assoli con anticipo infinitesimale, così come papa Roncalli era un anticipatore e contropiedista. Molto buffo detto dal più riluttante ad accettare i tempi mutati
Ieri mattina, mentre mi abbrutivo nel letto a fare scrolling (compulsione infernale che ha rimpiazzato in tutto e per tutto lo zapping della mia infanzia teledipendente), mi è passato sotto gli occhi uno di quegli inutili video fatti con l’intelligenza artificiale, tutti uguali, tutti brutti, tutti vistosamente farlocchi. C’era Papa Francesco che eseguiva alla chitarra elettrica le prime note di Voodoo child (Slight return) di Jimi Hendrix. Sai che spasso. Appena il tempo di bere il caffè per scacciare dalla mente quella turpe visione, e cosa ti trovo sulla Stampa? Giovanni XXIII che suona come Keith Richards, il chitarrista dei Rolling Stones. Stavolta però era vero, o quasi vero: era un’anticipazione del nuovo libro di Pier Luigi Bersani, Chiedimi chi erano i Beatles (Rizzoli). In breve, Bersani dice che Richards sa scandire il tempo dei suoi assoli con un anticipo infinitesimale che coglie di sorpresa l’ascoltatore, e che questa è una grande dote anche per un politico.
“E qui entra in scena papa Giovanni: un anticipatore e un contropiedista di fronte al quale il chitarrista impallidisce” (nota per l’algoritmo: nel prossimo video, metti Roncalli che suona il riff di Satisfaction con la maglia dell’Atalanta). Ora, non voglio disputare sul ricco arsenale retorico di Bersani; ma trovo buffo che a far l’elogio dell’anticipo sia l’uomo politico che sarà ricordato essenzialmente per i suoi ritardi, per la sua riluttanza sentimentale ad accettare i tempi mutati, per la sincera tenacia con cui ha continuato ad allucinare un partito che non c’è più, una ditta che non c’è più, un popolo di sinistra che non c’è più e un governo che non c’è mai stato, quello del 2013. Algoritmo, pensaci tu: crea un video del primo consiglio dei ministri del governo presieduto da Bersani. Mettigli addosso una talare bianca, una fascia per capelli alla Keith Richards e una Fender Telecaster. Poi fagli cantare, per curare i rimpianti, You can’t always get what you want.