Foto di Claudia Zavaglini via Flickr - Diaframma, Federico Fiumani il 5/7/2014 a Fano

Meno male che c'è l'intramontabile Federico Fiumani

Camillo Langone

Passano gli anni ma il cantautore non cambia mai. E ci ricorda che il tempo passa troppo in fretta

Josemaría Escrivá insegna che “cominciare è di tutti, perseverare è dei santi” e allora Federico Fiumani è come minimo beato perché coi suoi Diaframma persevera dal 1980 (anno di fondazione del gruppo). Alle soglie dei sessant’anni, il cantante e chitarrista fiorentino resta fedele al ragazzo new-wave che fu. Nell’ultimo disco, “L’abisso”, sento il post-punk e il maledettismo toscano, i Joy Division, i Cure e Piero Ciampi, e ammiro la capacità di sublimare la maledetta nostalgia facendone arte benedetta. In “Leggerezza”, Fiumani canta: “Come tutto è passato / in fretta troppo in fretta troppo”. Vero, troppo in fretta sono passati gli anni Ottanta, troppo in fretta è passato il 2018. Ma si consideri una beatitudine nel 2019 esserci, poter manifestare fedeltà alla vita, godere la bellezza della musica.

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  • Vive tra Parma e Trani. Scrive sui giornali e pubblica libri: l'ultimo è "La ragazza immortale" (La nave di Teseo).