(Foto Pixabay)

Leonardo Da Vinci uno di noi

Paola Bulbarelli

Si parte dal Codice Atlantico e si arriva al Castello. Milano è pronta a festeggiare i 500 anni del Genio

Se Milano avesse aspettato Roma, e poi Torino e Firenze, sarebbe ancora alle calende greche. Invece l’accelerazione rispetto alle altre città ha dato i suoi frutti e il 2019, l’anno di Leonardo Da Vinci, nella città del Cenacolo sarà costellato da una quantità di eventi organizzati nei più svariati ambiti e luoghi. Per i cinquecento anni dalla scomparsa del genio universale per antonomasia, in tutto il mondo ci saranno mostre dedicate. Milano – città elettiva di Leonardo – potrà competere con la Francia, forte, quest’ultima, di una super mostra al Louvre grazie a sette dipinti e venti disegni. Qui s’è cominciato ben prima, valorizzando già durante Expo 2015 la figura di Leonardo come “genio milanese” anche attraverso la grande monografica, la più importante mai realizzata in Italia, a Palazzo Reale.

  

Nonostante l’ampio palinsesto dedicato a Leonardo che prenderà il via il 2 maggio 2019 con la riapertura straordinaria della Sala delle Asse al Castello Sforzesco,  la Veneranda Biblioteca Ambrosiana apre le porte a una serie di esposizioni (da oggi fino al 16 giugno) a cominciare da “I Segreti del Codice Atlantico Leonardo all’Ambrosiana”. La mostra, curata dal Collegio dei dottori della Biblioteca Ambrosiana, suddivisa in due tempi della durata di tre mesi ciascuno, presenta nel suo complesso 46 disegni, scelti tra quelli più famosi e importanti del Codice Atlantico, il vero “tesoro leonardiano” conservato all’Ambrosiana, in grado di ripercorrere la carriera e la produzione dell’artista nella sua quasi totalità: dai giovanili anni fiorentini fino all’ultimo periodo trascorso in Francia al servizio di Francesco I. Il Codice Atlantico fu donato alla Biblioteca Ambrosiana nel 1637 dal conte Galeazzo Arconati, esponente della aristocrazia milanese. Si compone di una stupefacente raccolta di 1.119 fogli autografi, per un totale di circa 1.750 disegni.

 

Il nome “atlantico” non indica, com’è noto, il contenuto del codice, bensì il formato delle grandi pagine (che servivano normalmente per confezionare gli atlanti) su cui erano stati incollati i fogli di Leonardo per meglio conservarli e tutelarli da possibili dispersioni. Vi sono raffigurate tutte le discipline sviluppate dal maestro: architettura, idraulica, medicina, meccanica, urbanistica, geometria, astronomia, anatomia e diverse arti figurative. Notevoli sono i progetti di macchine semoventi, di armi sofisticate, di ingranaggi e di congegni, dei quali Leonardo ha lasciato stupendi disegni che spesso diventano vere e proprie opere d’arte. “Attraverso l’accordo firmato con la Veneranda – ha spiegato Giovanni Gorno Tempini, presidente di Fondazione Fiera Milano – Fondazione Fiera intende confermare il proprio impegno nella promozione culturale per l’area metropolitana milanese, in sinergia con il sistema fieristico nei due anni in cui avranno luogo gli eventi previsti dalle celebrazioni di Raffaello e Leonardo”.

 

La collaborazione con l’Ambrosiana si articola in diversi filoni: tra cui la valorizzazione del cartone di Raffaello e le celebrazioni dell’anniversario leonardiano”.  Senza dubbio i nove mesi di celebrazione del quinto centenario delle morte di Leonardo sono l’occasione per Milano di consolidare la sua vocazione turistica e valorizzare anche un po’ della sua vocazione culturale. Quindi, tanti i progetti organizzati tenendo conto che nessun’altra città ha avuto il privilegio di una presenza leonardiana così lunga e così feconda, durata vent’anni. Milano fu il fulcro del suo rapporto decisivo con Ludovico il Moro e della possibilità concessagli di sperimentare come ingegnere e urbanista – dalle chiude dei Navigli ai progetti di organizzazione del territorio – a due passi dal Cenacolo aveva la casa e una vigna, un luogo che amava.

 

Il programma di “Milano e Leonardo”, in stretta connessione con il Comitato Nazionale per la celebrazione dei cinquecento anni dalla morte di Leonardo da Vinci, è realizzato grazie all’azione del Comitato di coordinamento “Milano e l’eredità di Leonardo 1519-2019” – istituito da Comune di Milano, Regione e ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo (Segretariato regionale per la Lombardia e Polo museale regionale della Lombardia) – e del Comitato territoriale che coinvolge molte altre istituzioni.  Tra gli appuntamenti. Al Castello Sforzesco un percorso multimediale, allestito nella Sala delle Armi; a Palazzo Reale, due mostre: titolo “Il meraviglioso mondo della natura prima e dopo Leonardo” e “La Cena di Leonardo per Francesco I: un capolavoro in seta e argento”; “Leonardo da Vinci Parade” al Museo della Scienza e della tecnologia; a Palazzo Litta “La corte del gran maestro. Leonardo da Vinci, Charles d’Amboise e il quartiere di Porta Vercellina”. E poi il Convegno internazionale di studi sull’ultimo decennio della vita di Leonardo e decine di incontri su vari aspetti fino alla rappresentazione “Essere Leonardo da Vinci. Un’intervista impossibile” al Piccolo Teatro Studio Melato.

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