Il Pio Albergo Trivulzio (foto LaPresse)

Evviva la Baggina!

Redazione

Ha visto anni bui. Ma ora il Pio Albergo Trivulzio riparte, anche con nuove assunzioni

Finalmente, come una volta. Un clima più sereno e credibile, cento assunzioni a tempo indeterminato, riduzione delle perdite in tre anni del 61 per cento. Ma che succede al Pio Albergo Trivulzio? Struttura storica del welfare milanese, dal ’92 era entrato in un fastidioso cono d’ombra, quando il 17 febbraio di quell’anno il nome del Trivulzio fu sporcato dall’inchiesta che diede il via a Mani pulite. I carabinieri arrestarono l’allora presidente, Mario Chiesa mentre intascava una mazzetta da 7 milioni di lire. La Baggina divenne anzi un simbolo del male, anche per i milanesi che l’hanno sempre amata. Da lì cominciarono anni bui per il Pio Albergo Trivulzio che a Milano svolge dal 1771 un puntuale servizio di assistenza agli anziani meno abbienti, oltre ad essere proprietaria di innumerevoli immobili. Conti ballerini, precariato diffuso, pressioni sulle case date in affitto, conflitti tra manager e sindacati.

 

Ora sembra tutto finito. Finalmente. Addirittura dopo dieci anni dall’ultimo concorso per assumere personale qualificato a tempo indeterminato, ecco la decisione dell’Azienda servizi alla persona (Martinitt, Stelline e, appunto, il Pio Albergo Trivulzio): da gennaio partono una serie di bandi che coinvolgeranno molte figure professionali. Infermieri, medici, terapisti, operatori socio sanitari, animatori per più di cento incarichi, verranno assunti a tempo indeterminato. Una svolta. “Il risanamento di un’azienda non passa solo dal miglioramento dei conti, ma anche dal recupero della serenità dei lavoratori” ha detto Maurizio Carrara, presidente del Consiglio d’indirizzo (5 membri, tre nominati dal Comune, due dalla Regione. L’ad dal presidente della Lombardia) che ha ratificato l’accordo tra direzione aziendale e Rsu sull’indizione dei bandi di concorso. Il direttore generale del Trivulzio, Claudio Sileo, aggiunge: faremo un passo alla volta. Tornare alle assunzioni significa per noi raggiungere un nuovo traguardo dopo il netto ridimensionamento del ricorso alle cooperative e alle assunzioni a tempo determinato degli scorsi anni.

 

Il passo alla volta è partito da lontano. ​Dal 2015 le perdite sono diminuite del 61 per cento. Il bilancio 2017 registra addirittura un utile di 7,354 milioni a seguito della plusvalenza straordinaria, nata con la vendita di uno stabile in corso di Porta Romana 91. Ma il dato che rientra nel “un passo alla volta” riguarda la gestione ordinaria: il deficit è stato ridotto di ulteriori 2, 127 milioni di euro sull’anno precedente, risultando nel 2017 pari a 4,49 milioni di euro. Una bella svolta. Ma Milano ritrova uno dei suoi più gloriosi simboli della solidarietà sociale. Finalmente.

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