Foto Ansa

GranMilano

Così gli Ncc della Calabria possono cambiare i taxi a Milano

Fabio Massa

Più semplici le licenze per il noleggio con conducente: la provvedimento di Occhiuto promosso dalla Corte costituzionale fa da apripista. "Il governatore calabrese ha avuto coraggio. Per la Lombardia occorre lo stesso", dice Ferretti De Luca, proprietario di una delle più grandi flotte di Ncc d’Italia

La notizia ha fatto il giro d’Italia in pochissimo tempo, e rischia di avere impatti enormi soprattutto sulla piazza di Milano, un po’ più distratta però nella recezione: il governo è stato battuto dalla Regione Calabria. Centrodestra contro centrodestra, il presidente Roberto Occhiuto contro il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. E l’argomento della disfida sembra piccolo, ma non lo è: soprattutto per Milano. La Calabria ha battuto il governo nazionale (il suo ministro) su un tema interessante: le licenze per gli Ncc, i noleggi auto con conducente.

Long story short: Occhiuto si stufa di aspettare l’avvento del fantomatico registro elettronico per gli Ncc, così come sarebbe previsto dai decreti attuativi delle normative, e procede all’emissione di duecento nuove licenze per la sua regione. Il governo si oppone alla legge regionale calabra e ricorre fino alla Corte costituzionale, ma si prende una sentenza durissima sui denti. Il 7 marzo infatti i giudici scrivono che quanto stabilito dal governo “conculcherebbe la libertà di scelta, risolvendosi in un pregiudizio per il consumatore”.

Gianni Ferretti De Luca è il proprietario di una delle più grandi flotte di Ncc d’Italia, oltre 40 auto per 65 dipendenti. “Non mi possono dire di essere uno che è contro il governo a prescindere”, spiega sorridendo. Infatti è anche il sindaco, di centrodestra, di una delle città più popolose dell’hinterland milanese, Rozzano. Racconta al Foglio: “Per Milano e la Lombardia quanto deciso dalla Corte costituzionale è importantissimo. Sono stati infatti sanciti dei principi che i decreti attuativi non avevano considerato: la libera concorrenza, la scelta del consumatore… Ricordiamoci che al centro non c’è il tassista o il servizio Ncc, ma il cittadino e la sua libertà. La Corte ha deciso che le misure protezionistiche (dei taxi, ndr) non possono essere messe in campo dal governo”. E adesso, in Lombardia? “In Lombardia c’è la stessa situazione che c’era in Calabria, c’è il blocco del rilascio di nuove autorizzazioni in attesa di un registro elettronico che stiamo aspettando da cinque anni. Dopo un lustro di attesa il governatore della Calabria ha avuto coraggio, perché ha pensato al turismo, alle persone e ai diritti di mobilità dei cittadini e dei turisti. Per la Lombardia occorre lo stesso coraggio. Abbiamo bisogno che si rilascino non solo nuove licenze di taxi, come si sta ripetendo, ma anche di Ncc. Faccio notare che il garante per la Concorrenza si è espresso in tal senso”.

Pare l’ennesima guerra tra taxi e noleggi. “Io sono in questo campo dal 1987, e non c’è mai stato un secondo di pace. Il problema vero è che il conflitto non ha motivo di essere, perché la nostra clientela è radicalmente diversa dalla loro. I tassisti sostano su piazza, noi no. Loro caricano direttamente ai parcheggi dei taxi, in stazione, in piazza Duomo. Noi riceviamo la richiesta tramite mail o telefonate, o tramite l’app. Per chiamare noi il consumatore deve deciderlo e sceglierlo. Non c’è confusione, c’è proprio una volontà precisa”.

Questioni tecniche a parte, la storia è sempre quella di un protezionismo elettorale. Anche da parte del centrodestra, e segnatamente da parte di Salvini che è sempre stato amico dei tassisti. “Questo del consenso è un falso mito. Per accontentare una categoria si va a penalizzare un’altra categoria che di certo non è marginale. E’ una questione di principio: la buona politica è buona amministrazione, le due cose non si possono distinguere. Non ci vuole molto a capirlo: anche tutti insieme non siamo abbastanza per ‘saziare la fame’ di Milano, soprattutto durante le settimane della moda, del Mobile, eccetera. Questa è una città che ha bisogno di muoversi. Per questo il trasporto non di linea va rafforzato da tutti i punti di vista: sia i taxi che il Ncc”.

Di più su questi argomenti: