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gran milano

Una guida-mappa per scoprire gli alberi di Milano, più verde di quanto si pensi

Paola Bulbarelli

Un itinerario che nasce nel contesto di "Coltiviamo benessere", progetto della Confederazione italiana agricoltori. Per scoprire tra parchi e filari stradali la varietà arborea della città

Sono numerati dall’1 al 7: si parte dai Giardini Indro Montanelli per poi andare ai Giardini Perego, poi alla Pinacoteca di Brera e alla Basilica di San Marco, al Teatro Strehler, al Castello, al Parco Sempione e infine alla Cascina Nascosta. Una gran bella camminata a scoprire, uno per uno, gli alberi di Milano. In luoghi che la Cia, Confederazione italiana agricoltori, ha unito tra loro con un immaginario (ma non più di tanto) filo che lega alcuni alberi maestosi cresciuti in città e che condividono lo stesso destino. E’ così nato il prezioso libretto “Un itinerario botanico e culturale, guida agli alberi di Milano centro”, grazie al quale, pagine alla mano e primavera in sboccio, si possono scoprire le caratteristiche della maggior parte degli alberi milanesi. “Il libro nasce nel contesto più ampio di ‘Coltiviamo benessere’ – spiega al Foglio Paola Santeramo, direttrice di Cia – un progetto fra aziende agricole che insieme fanno rete per promuovere cultura e educare a uno stile di vita sano, scelte di qualità alimentari e comportamentali, conoscenza del patrimonio locale, responsabilità sociale e civica”. Da lì, “ci siamo accorti, parlando con le persone e passeggiando sotto un albero, che nessuno conosceva assolutamente l’albero”. Ecco l’idea di una mappa, una cartina così come la si può trovare per i monumenti, “per poter dare al cittadino una guida da usare anche da soli. La cartina permette di riconoscere quell’albero nei vari giardini e parchi milanesi”.

Si scopre che ai Giardini Montanelli, che vantano 105 varietà arboree e arbustive, gli alberi di particolare interesse sono la Robinia pseudoacacia, la Sophora japonica e il Quercus rubra; ai Giardini Perego trovi il Cercis siliquastrum; alla Pinacoteca di Brera la Magnolia grandiflora; al Teatro Strehler il Malus pumila e il Rhus typhina mentre alla Cascina Nascosta il Ginkgo biloba e lo Juglans nigra e via dicendo. Il Platanus acerifolia è la specie più comune arrivando al 5,6 per cento dell’intera popolazione urbana grazie alla sua capacità di resistere al duro ambiente di città. Ogni albero è contrassegnato sulla mappa con un numero che consente di identificarne la specie utilizzando la tabella che si trova nei testi e nelle mappe curate da Yazan Kondakji, (laureato al Politecnico in urbanistica) e Paolo Ambrosoni (perito agrario). Milano è una città molto più verde del previsto, con gli oltre 220 mila alberi nelle aree pubbliche e un totale di 315 specie diverse, una varietà di gran lunga superiore alle altre città europee. Circa il 60 per cento degli alberi si trova nei 75 parchi e giardini milanesi. La guida è stata, da subito, un lavoro originale: “Prima di iniziare ci eravamo documentati se ci fosse stato qualcosa di simile o analogo ma non abbiamo trovato nulla”. Tanto che ora sta per essere ristampata e ampliata (con tanto di omonima app per il cellulare). 

Non ci sono solo gli alberi maestosi cresciuti in città ma anche i rinnovati filari stradali e le nuove aree verdi. “Spesso capita che ci sia un  conflitto forte tra i binari del tram e l’apparato radicale, a esempio. Quello che stiamo ultimando deve essere uno strumento utile a chi si occupa del verde per far capire i motivi per cui si sposta per forza quell’albero e lo si mette magari in un’altra zona”. Perché coltivando gli alberi coltiviamo il benessere. Un mantra che ha portato al progetto di forestazione urbana promosso da Comune e Città Metropolitana con ha l’obiettivo di piantare 3 milioni di alberi entro il 2030. Intanto sono 2.500 i cittadini che hanno aderito a Custodiscimi e che si prenderanno cura delle piccole piante forestali, per un periodo di circa 8 mesi, fino al 20 novembre quando, grazie all’avvio delle nuove piantagioni, le piante forestali troveranno la propria dimora nel territorio. Intanto, sono appena stati piantati seimila ciliegi (Prunus avium) su dieci ettari dell’azienda agricola “La Balossa” al Parco Nord Milano. Il nuovo frutteto, cui è stato dato il nome di progetto CiliegiaMi, vuole scommettere sulla produzione agricola urbana ed è inserito nell’iniziativa “Un Parco al mese”, ciclo di incontri promosso da Federparchi Lombardia in collaborazione con Regione Lombardia.