Il paradosso cinese raccontato da Stefano Boeri al Festival fogliante dell'economia

"Da qui l'Italia è molto lontana ma viene guardata con attenzione", dice l'architetto, a Nanjing per realizzare due torri di bosco verticale. "La Cina vive un momento delicato, difficile, insieme sia di apertura sia di chiusura rispetto ai mercati globali"

"Sono venuto a visitare il più spregiudicato e avanzato dei nostri cantieri. La realizzazione di due torri di bosco verticale, una alta 210 metri e l'altra alta 100 metri, con più di 40.000 piante e migliaia di alberi di specie molto diverse", dice Stefano Boeri al Foglio. L'architetto e urbanista si trova a Nanjing e manda un videomessaggio al Festival fogliante dell'economia e della gobalizzazione. "Ecco, io credo che in un certo senso questo luogo rappresenti bene la situazione attuale della Cina. Un paese che oggi vive con enorme preoccupazione il crollo della seconda azienda più grande mercato immobiliare cinese, Evergrande. Un paese che vive con grande preoccupazione la gestione del patrimonio immobiliare che ha portato alla sovrapproduzione e che oggi ha la presenza paradossale di un numero elevatissimo di vani realizzati vuoti e con costi difficilmente accessibili per gran parte delle fasce della popolazione urbana, ma che contemporaneamente vede le città cinesi accettare la sfida di progetti come questo. Accettare e vincere la sfida di una mobilità che ormai è quasi completamente elettrica. Accettare la sfida anche di investimenti nella cultura dell'alta tecnologia: sappiamo quanto la Cina sta investendo nell'intelligenza artificiale e in generale in tutto ciò che riguarda il sostegno alle batterie per le energie rinnovabili.

Quindi è un momento delicato, difficile, insieme di ritorno a una forma di chiusura rispetto ai mercati globali e però anche paradossalmente di apertura. Da poco per esempio si arriva in Cina senza bisogno di visto e questo è un segnale importante.

Da qui, da questo mondo, l'Italia è molto lontana. È un paese, il nostro, che viene guardato con attenzione e curiosità per le mosse contemporanee della geopolitica, ma soprattutto per l'importanza di quegli investimenti nel campo culturale di in un paese che ha visto un calo di fatto del prodotto interno lordo, che ha vissuto una situazione economica complicata, e che ora torna ad affrontare le grandi sfide del futuro".