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i numeri

Le spese pazze dell'Associazione nazionale magistrati: congresso da 542 mila euro, voli, hotel

Ermes Antonucci

Il sindacato delle toghe ha chiuso il 2024 con un bilancio in rosso di 590 mila euro, a causa soprattutto del congresso nazionale e una costosa trasferta a Città del Capo. Nonostante le perdite, i dirigenti annunciano ulteriori esborsi per contrastare la riforma Nordio

542 mila euro per il congresso nazionale dei magistrati a Palermo, di cui 267 mila euro spesi per l’agenzia viaggi e 42.700 euro per uno spettacolo riservato dell’attrice Teresa Mannino. E ancora: 22.652 euro per la trasferta di una delegazione a Città del Capo in Sudafrica, di cui 4.467 euro spesi da un solo magistrato per il biglietto aereo (circa il doppio degli altri colleghi), e 8.897 euro per gli hotel. Sono solo alcune delle “spese pazze” che emergono dal bilancio 2024 dell’Associazione nazionale magistrati, chiusosi con una perdita record di ben 590 mila euro. Ad autorizzare gli esborsi è stata la giunta precedente a quella attuale, sostenuta da tutte le correnti tradizionali e guidata dal presidente Giuseppe Santalucia, esponente del gruppo di sinistra Area, e dal segretario Salvatore Casciaro, del gruppo moderato di Magistratura indipendente. E’ toccato alla nuova giunta, però, eletta lo scorso febbraio e presieduta da Cesare Parodi (Mi) tirare le fila e chiudere il bilancio tra non poche polemiche. E’ stata la stessa corrente che esprime l’attuale presidente a presentare una mozione molto critica rispetto al bilancio 2024, che, scrivono le toghe moderate, “ha fatto emergere spese eccessive e che impongono una seria riflessione”.

 

Oltre alle cifre riportate in precedenza, nel documento si sottolinea che “l’esercizio 2024 ha visto un sensibile incremento generalizzato delle spese dell’Associazione: quelle per il Comitato direttivo centrale del 39,38 per cento, quelle per servizi amministrativi del 49,16 per cento e quelle per riunioni del 201,43 per cento e per riunioni varie del 90,27 per cento”. Insomma, la vecchia giunta sembra essersi data alla pazza gioia, soprattutto attraverso l’organizzazione di un congresso nazionale costato addirittura più di mezzo milione di euro. Ma nessuna corrente può ritenersi non responsabile di quelle spese, avendo fatto parte della giunta con propri rappresentanti (l’unica eccezione è rappresentata dal piccolo gruppo anti-correnti Articolo 101, rimasto fuori dalla giunta).

 

Proprio per questo, infatti, alla fine il bilancio 2024 è stato approvato dal Comitato direttivo centrale dell’Anm due settimane fa, seppur con l’astensione di Mi. E con la decisione di aumentare la quota di iscrizione per i magistrati da 10 a 15 euro al mese. Chissà, però, se i magistrati sono al corrente degli esborsi affrontati con una certa disinvoltura dall’associazione a cui sono iscritti. 

 

Non solo. Nonostante il Collegio dei revisori abbia evidenziato che “la perdita dell’attuale esercizio potrà essere ripianata solo almeno in un quadriennio”, i vertici del sindacato dei magistrati hanno fatto capire di non voler cambiare rotta: c’è da portare avanti la campagna referendaria contro la riforma costituzionale che porta la firma del ministro Carlo Nordio, e l’Anm intende condurla senza badare a spese, anche affidandosi a una società di comunicazione esterna. Il sindacato disporrebbe di accantonamenti di circa 1 milione e 700 mila euro. “A cosa serve lasciare in cassa un tesoretto?”, ha detto all’ultima riunione del comitato direttivo Rocco Maruotti, segretario generale dell’Anm (corrente Area).

 

La strada è tracciata: investire tutte le energie contro la riforma Nordio. Anche a costo di far rimanere l’Anm a secco. 
 

  • Ermes Antonucci
  • Classe 1991, abruzzese d’origine e romano d’adozione. E’ giornalista di cronaca giudiziaria e studioso della magistratura. Ha scritto "I dannati della gogna" (Liberilibri, 2021) e "La repubblica giudiziaria" (Marsilio, 2023). Su Twitter è @ErmesAntonucci. Per segnalazioni: [email protected]