Fedez e Luis - foto Ansa e Instagram 

Tra le carte bollate

Fedez ha perso alla roulette russa: perché "Muschio Selvaggio" sarà di Luis Sal

Nicolò Zambelli

C'è un'insolita clausola contenuta nello statuto societario che vincola il cantante a cedere la percentuale delle sue quote all'ex co-conduttore. Come funziona la "Russian roulette" che ha incastrato il cantante

Per Fedez non è un buon periodo, questo è poco ma sicuro. Dopo le voci sempre più insistenti di un presunto divorzio in corso tra lui e la moglie Chiara Ferragni, ora il cantante milanese rischia anche di perdere il controllo del famoso podcast "Muschio Selvaggio". Una sentenza del tribunale di Milano ha infatti accolto il ricorso cautelare presentato dal socio Luis Sal, autorizzando il sequestro giudiziario del 50 per cento  della società che produce il podcast. Luis Sal, ex co-conduttore di "Muschio selvaggio" è il  socio paritetico con cui Fedez, meno di un anno fa, ha avuto un’accesa diatriba finita alle carte bollate. "Dillo alla mamma, dillo all’avvocato", gli aveva detto Luis rispondendo alle minacce legali del cantante. Un consiglio che ha seguito fin troppo alla lettera. L’ordinanza della giudice Amina Simonetti è la conseguenza di una clausola insolita contenuta nello statuto societario: la cosiddetta roulette russa.

 

 

"Si tratta di uno strumento legale molto utile per le società partecipate in misura paritaria e serve per evitare stalli o per risolvere le diatribe tra i due soci", dice al Foglio Luca Enriques, professore di diritto societario all’Università di Oxford. "Quando si ha una società al 50 per cento e si litiga ci sono due modi per andare avanti – prosegue Enriques –. O si scioglie la società o si trova un modo perché uno dei due soci compri le quote dell’altro. Se non si prevede alcuna clausola, ciascuno potrebbe comprare le quote della controparte. Ma è facile che non ci si metta d’accordo sul prezzo, con il rischio che le trattative vadano avanti all’infinito". È per evitare situazioni del genere, economicamente dannose per tutti, che si prevede in principio un meccanismo risolutore del genere: "Se si usa la Russian roulette, si limita il problema: è sufficiente che una delle due parti si attivi, decida un prezzo, che non avrà interesse a che sia troppo basso, e si offra di comprare le quote del socio. A questo punto la controparte ha solo due scelte: vendere le sue quote a quel prezzo o acquistare quelle della controparte sempre allo stesso prezzo", spiega il professore.
 

Nella vicenda Fedez-Luis, la roulette russa entra in gioco a fine 2023. Fedez ha azionato la clausola del contratto, offrendo una cifra (ancora non nota) per acquistare le quote di Luis. Il piano era quello di escluderlo legalmente dalla gestione del podcast, visto che già da qualche mese lo youtuber non partecipa alle scelte editoriali né alla conduzione. Ma Luis, a sorpresa, si è rifiutato di cedere la metà di sua proprietà, cambiando le carte in tavola e ottenendo il diritto ad acquistare la metà di Fedez, al prezzo offerto da Fedez. Il cantante, quindi, si sarebbe rifiutato di cedere le sue quote, contestando la clausola fino ad arrivare alla decisione odierna del tribunale, che ha dato ragione a Luis.
 

Dopo la notizia, Fedez ha pubblicato una serie di storie Instagram che sembrano smentire lo scenario legato all’applicazione della clausola della roulette russa. "Il tribunale di Milano non ha 'decretato' che le quote appartenenti a me debbano essere vendute a Luis Sal. Anche perché la causa che deciderà sul merito della vicenda non è ancora iniziata. Di conseguenza, non sono stato esautorato da nulla tanto è vero che le puntate continueranno ad andare in onda". Della stessa linea è anche il comunicato della Doom, la società di Fedez gestita dalla madre che controlla il podcast, che smentisce il gioco contrattuale venutosi a creare attraverso questo particolare strumento.

 

 

La russian roulette non fa parte della tradizione del nostro ordinamento: "Nasce negli Stati Uniti, come molte delle novità contrattuali per questo tipo di accordi", dice sempre il professor Enriques. Che sottolinea come, se fosse effettivamente confermato lo scenario descritto dall’ufficio stampa di Luis Sal, Fedez sarebbe obbligato a cedere le sue quote societarie: "La corte di Cassazione si è espressa positivamente sulla legittimità dell’utilizzo di questa clausola". Una disposizione che nasce perché “ex ante è il modo migliore per evitare che entrambe le parti di una società perdano soldi e ricchezza”, dice ancora il professore. "Cos’è meglio? Rischiare di distruggere tutto il valore creato in anni di lavoro liquidando la società o mettersi d’accordo affinché anche solo uno dei due soci vada avanti?". Per quanto a uno dei due possa non piacere l’esito finale, è il meccanismo migliore per risolvere la controversia soprattutto in una situazione come quella di Fedez e Luis, dove "il valore della società dipende solo dalla continuazione dei contratti pubblicitari e di diffusione", conclude Enriques.