(foto Ansa)

la riflessione

Perché il rinvio a giudizio del sottosegretario Delmastro non è un complotto

Sergio Soave

La magistratura politicizzata in Italia esiste. Ma se qualsiasi iniziativa giudiziaria che coinvolge un esponente del governo venisse messa nel mazzo della contrapposizione si finirebbe nel ridicolo

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro sarà processato per rivelazione di segreto d’ufficio. Lo ha deciso il tribunale di Roma, accogliendo la richiesta della giudice delle indagini preliminari Emanuela Attura, che non aveva accolto la richiesta di non luogo a procedere della procura. Secondo la difesa, e il sostituto procuratore Paolo Jelo, Dalmastro non sapeva che gli atti sul caso Cospito fossero segretati, secondo la Gip questo non giustifica la rivelazione, quindi sarà un processo a decidere.

Si tratta di una vicenda giudiziaria un po’ ingarbugliata, che ha visto pareri diversi all’interno della magistratura, quindi sembra evidente che non è  un “complotto” dei giudici contro il governo. Se il centrodestra, oltre a difendere l’operato del sottosegretario e rifiutare le richieste di dimissioni avanzate dalle opposizioni come ha fatto con un comunicato Giovanbattista Fazzolari, vorrà imbastire su questa vicenda l’ennesima puntata della sceneggiata sulla “guerra” tra magistratura e governo, commetterà un errore. E’ difficile negare che negli ultimi trent’anni ci siano stati atti di settori della magistratura volti a delegittimare esponenti dei governi di centrodestra, a cominciare da Silvio Berlusconi. E’ anche possibile che qualche corrente sia intenzionata a riprendere e ripetere quei comportamenti. Ma se qualsiasi iniziativa giudiziaria che coinvolge un esponente del governo venisse messa nel mazzo della contrapposizione si finirebbe nel ridicolo.

Gridare al lupo quando il lupo non c’è, come ci racconta la vecchia favola, finisce a non essere creduti quando il pericolo diventa effettivo. C’è da augurarsi che nessuno cada in questo errore, che si rinunci a dare letture politiche esasperate ad atti giudiziari un po’ confusi ma non per questo meno legittimi. Dalmastro si difenderà nel merito e i processi accerteranno, niente di più niente di meno.

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