Il punto

"I giudici fanno opposizione": è scontro governo-magistrati per le parole di Crosetto

Redazione

Il ministro della Difesa in un'intervista al Corriere della Sera ha riacceso le tensioni tra l'esecutivo e i giudici, scatenando l'ira dell'Anm e delle opposizioni: "Se sa qualcosa, parli"

Si riaccendono le tensioni tra l'esecutivo e i magistrati sul tema della giustizia. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, sabato, in un'intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato che il governo può essere messo a rischio solo "dall'opposizione giudiziaria" e ha detto di essere al corrente di "riunioni di una corrente della magistratura" in cui si dibatte di come "fermare la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni". La risposta dell'Associazione nazionale magistrati - che ha smentito quanto dichiarato dal ministro - non si è fatta attendere e anche le opposizioni hanno attaccato il ministro. Crosetto si è offerto di riferire in Parlamento su quanto dichiarato nell'intervista.

Cosa ha detto Crosetto

Nel colloquio, il titolare della Difesa ha parlato di "fazioni distinte" della magistratura che hanno "sempre affossato i governi di centrodestra", quindi: "Siccome ne abbiamo visto fare di tutti i colori in passato, se conosco bene il paese mi aspetto che si apra presto questa stagione, prima delle Europee". Alle parole di Crosetto è subito seguita la risposta del presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia: "È fuorviante la rappresentazione di una magistratura che rema contro e che possa farsi opposizione politico-partitica" ha spiegato, bollando le parole del ministro come "fake news" senza fondamento e che "fanno male alle istituzioni".

Il ministro ha poi precisato su X di essere "stupito" per il clamore delle sue parole: "Leggo commenti indignati di alcuni magistrati. Curioso e surreale. Intanto perché tutto ho fatto tranne che minacciare o delegittimare qualcuno. Ma poi, davvero, dopo i casi Tortora, Mannino, Mori e la storia di centinaia di persone dal 94 a oggi, si può nascondere come si è comportata, nella storia italiana, una parte (non certo tutta, ripeto) della magistratura? Penso proprio di no. Intendo solo difendere le istituzioni cercando la verità". 

 

Le reazioni della magistratura

"È grave che un ministro dica certe cose senza riferirsi a circostanze specifiche. Se ha informazioni su iniziative giudiziarie strumentali indirizzate contro il governo riferisca nomi e fatti, altrimenti dovrebbe evitare, da rappresentante di un’istituzione, di delegittimarne un’altra". Così il magistrato Giovanni Zaccaro, neosegretario della corrente di sinistra Area, in un'intervista sempre al Corriere della Sera ha commentato le parole di Crosetto e il dibattito in corso. "Con una frase sibillina il ministro lascia intendere di sapere qualcosa su presunte indagini finalizzate a boicottare l’attività di governo – continua il giudice – Con la conseguenza di delegittimare in anticipo, a prescindere dal merito, qualunque procedimento dovesse emergere d’ora in avanti riguardante qualsiasi esponente del governo o della maggioranza. Mi pare che anche questa uscita tradisca una generale insofferenza verso gli organi di garanzia". 

Sul caso è intervenuto anche il procuratore distrettuale antimafia di Bari Roberto Rossi, che in un'intervista a Repubblica si è detto "perplesso" per le parole del ministro: "Noi (come magistrati, ndr) facciamo soltanto il nostro lavoro, alle volte bene, alle volte male, come tutti. Ma sempre nel massimo rispetto del ruolo che la Costituzione ci affida. Ecco perché sono sorpreso di certi toni: non c'è assolutamente nessun motivo per aprire una stagione del conflitto", ha spiegato, aggiungendo che "l'interesse comune è quello di avere istituzioni che vadano tutte nella stessa direzione".

A differenza di quanto affermato dal ministro, "siamo, invece, una magistratura a tutela dei diritti di tutti i cittadini e indifferente agli scopi delle maggioranze di governo contingenti", ha detto il segretario di Magistratura democratica, Stefano Musolino, all'assemblea dell'Anm di ieri. "Mostrando di non avere questa consapevolezza, vari esponenti di governo, in questi ultimi mesi, stanno minando la serenità dei rapporti istituzionali e la fiducia dei cittadini nello stato: che non è composto solo dall'esecutivo, ma è espressione di una serie poteri, di funzioni e di limiti che ne garantiscono gli equilibri costituzionali. Non è creando un clima di tensione che si risolveranno i gravi problemi di questa difficile stagione", ha dichiarato. 

Le reazioni della politica

In una nota Debora Serracchiani, responsabile Giustizia nella segreteria del Pd, scrive di essere "stupefatta" dalle dichiarazioni di Crosetto e spiega: "Se il ministro sa qualcosa che mette in pericolo la sicurezza nazionale, lo dica. Diversamente, la smetta questo governo di lanciare velate minacce e di lamentare infondati complotti". L'invito del Pd è che il ministro riferisca in Aula: "E' necessario che riferisca prima possibile al Parlamento sulle allusioni e i riferimenti oscuri contenuti nell'intervista", in quando "il Pd giudica grave e inquietante quella intervista e pericolosi i messaggi che contiene contro la magistratura e la sua indipendenza". 

Il segretario di +Europa Riccardo Magi ha invece scritto: "Puntuale come un orologio svizzero, per distrarre l'attenzione da una manovra disastrosa e da una riforma costituzionale vergognosa, la destra torna a vaneggiare di un complotto contro il governo" e che oggi "il governo si avvia nel modo peggiore a mettere mano alla riforma della giustizia, con Nordio di fatto commissariato e Crosetto che si lancia in tesi compottiste e accuse contro la magistratura".

 

 

Il "ragionamento del ministro va preso sul serio", dice invece Matteo Renzi di Italia Viva su X, riaccendendo i riflettori sulla riforma della giustizia "sparita dal radar per volontà di Giorgia Meloni. Il vittimismo del Governo si scontra con la realtà: loro fanno interviste ma non fanno riforme. La vera domanda è: caro Guido, perché la Meloni ha bloccato la riforma? Di cosa avete paura?". 

 

Infine, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in un post su Facebook scrive: "Dopo la Brigata Wagner, i benzinai e la Corte dei Conti, ora i nuovi nemici dell’azione del Governo Meloni sono diventati i magistrati" e al ministro di riferire eventuali informazioni a cui fa riferimento: "Se Crosetto ha informazioni così gravi e rilevanti e se davvero è animato - come ha dichiarato con nota successiva - dall’amore per la 'verità', deve andare immediatamente in procura, perché è questo il luogo in cui si accertano fatti del genere ed è questo il modo corretto di servire le istituzioni, non già diffondendo queste notizie en souplesse, tra le pieghe di un’intervista a un giornale".

 

 

Dalla maggioranza, anche il leader di Forza Italia Antonio Tajani sollecita il governo a riprendere in mano la riforma della Giustizia. in un'intervista al Quotidiano Nazionale dice: "La riforma della giustizia, che non è solo la separazione delle carriere, ma anche la riforma della giustizia civile, è veramente urgente, non solo per garantismo, ma perché i processi lumaca ci costano il 2-3 per cento del Pil. Una giustizia giusta e rapida è efficace nell'attirare investimenti. Certo, ci vuole una accelerazione e abbiamo posto il problema. Le parole di Crosetto spingono a questo. Con una riforma fatta bene si cancellano tutti i dubbi, i sospetti di invasione di campo e questo dovrebbe essere anche nell'interesse dei magistrati. Va fatta, facciamola".