Vincenzo De Luca (Ansa)

editoriali

De Luca indagato per aver fatto bene durante la pandemia

Redazione

La logica illogica della Corte dei conti regionale sulle smart card del Covid

Il presidente della Campania Vincenzo De Luca è indagato dalla Corte dei conti della sua regione per danno erariale. Si tratta della decisione, assunta all’emergere della pandemia, di ordinare smart card per certificare la storia sanitaria degli infettati. La decisione, più o meno contemporanea, del governo di mettere in campo il sistema delle green card a livello nazionale aveva superato la decisione campana, ma ormai la stampa delle smart card era già stata effettuata e il loro costo, sopportato dalle casse regionali, secondo la Corte dei conti ha provocato un danno erariale. L’eventuale errore di De Luca è stato quello di essere più rapido del governo nel comprendere che per proteggere i cittadini bisognava mettere in atto un sistema di certificazione. Insomma De Luca ha fatto qualcosa di utile, ed è indagato, mentre altri presidenti di regione, che ad esempio non hanno deciso di applicare in anticipo forme di contrasto allo sconfinamento, sono stati indagati (e poi assolti).

Per ora la Corte dei conti campana si è limitata a notificare un “invito a dedurre”, cioè la richiesta di fornire le giustificazioni del danno erariale, anche se queste dovrebbero essere evidenti anche per i puntigliosi giudici amministrativi. Quello che risulta davvero poco comprensibile è l’atteggiamento di una magistratura, ora contabile, in altri casi penale, che crede di avere il diritto, anzi il dovere, di intervenire sulle scelte politiche e amministrative, negando di fatto il ruolo di chi è stato eletto proprio per esercitare un diritto di scelta e di decisione. In sostanza sembra che gli amministratori (e i governanti) debbano soltanto seguire procedure predefinite, la cui validità peraltro viene valutata a posteriori in base a meri criteri contabili. Questo atteggiamento, soprattutto se messo in atto in relazione ad avvenienti straordinari come la pandemia, di cui allora non erano note le caratteristiche e le conseguenze, risulta particolarmente assurdo. Per il presidente della Campania oggi come per quello della Lombardia ieri.

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