L’intervista pubblicata al vice della neoeletta presidente Chiara Colosimo è una lunga serie di domande-inviti a nozze. Ma se era così sconvolgente la nomina della deputata di FdI, perché non ritirarsi?
Le interviste di Liana Milella a Federico Cafiero De Raho, ex procuratore Antimafia traslocato come Scarpinato in Parlamento coi Cinque stelle, sono un genere letterario e come tali andrebbero studiate: con la cronista di giudiziaria a suggerire su piatti d’argento le risposte utile alla causa. L’intervista pubblicata ieri a colui che, da martedì, è vicepresidente di minoranza della Commissione Antimafia – dunque il vice di Chiara Colosimo – è il calco perfetto di una del 2022, in cui Cafiero De Raho prometteva: “Il M5s farà opposizione dura contro una maggioranza pronta a demolire le norme antimafia”. Ma ora la situazione s’è fatta più drammatica, e Milella aggiorna allarmata De Raho: “‘Colosimo non venga a Bologna’, dice il presidente dell’associazione delle vittime”. E poi: “Come potrà lavorare l’Antimafia contro quel mondo?”. Lui: “Grazie al voto delle opposizioni… è stato eletto un vice presidente (cioè lui, ndr) che sarà espressione di un modo di agire e pensare opposto”.
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