“A oggi i Van Gogh sono due, l’altro fu il 29 novembre 2021”: firmato Matteo Messina Denaro. Il riferimento al pittore dei girasoli per qualcuno ha rappresentato l’ultima occasione, il colpo di coda per rinverdire l’epopea malsana del latitante ormai al capolinea dell’arresto. Un artista tormentato, un padrino in fuga, la possibilità di funamboliche connessioni. Che delusione! Altro non erano che le immagini della copertina del quadernetto su cui il capomafia appuntava ogni cosa, comprese le riflessioni esistenziali e le divergenze di vedute con la figlia. Rapporto conflittuale il loro, a giudicare dagli scritti. Anche questo quaderno, e un altro migliaio di pizzini, adesso è in mano ai carabinieri del Ros che hanno arrestato il capomafia il 16 gennaio scorso all’esterno della clinica La Maddalena di Palermo. Luogo di processione, la struttura sanitaria, per i malati di tumore. Si mettono tutti in fila, siano essi cittadini anonimi o pericolosi latitanti, con la stessa speranza di averla vinta o quantomeno di resistere.
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