Nordio apre ai sindaci sulla modifica dell'abuso d'ufficio

Ermes Antonucci

Da FI al Pd, sono tutti d’accordo sull'esigenza evidenziata dal ministro della Giustizia di superare il problema della “paura della firma” tra gli amministratori locali. Ma ora servono atti concreti

Raccolgono sempre più consenso politico i propositi del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, di procedere con una “profonda revisione dei reati che paralizzano la pubblica amministrazione”, come l’abuso d’ufficio. Nei giorni scorsi il Guardasigilli ha ribadito la sua volontà di dare priorità alle “riforme che hanno impatto economico”, come quelle che dovrebbero servire a superare il problema della “paura della firma”, che ogni anno “ci costa l’1,5-2 per cento del Pil”.

 

Ieri il presidente dell’Associazione nazionale comuni italiani (Anci), Antonio Decaro, ha incontrato il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il viceministro Francesco Paolo Sisto. Al termine dell’incontro con i vertici di via Arenula, Decaro ha detto che “c’è la disponibilità da parte del ministro e del viceministro a rivedere alcune norme per evitare che i sindaci possano essere ritenuti responsabili qualsiasi cosa accada all’interno del comune”. “Noi riteniamo che la responsabilità non possa essere sempre del sindaco solo per il fatto che ha un ruolo. Non esiste il reato di ruolo”, ha aggiunto.

 

“E’ stato un incontro molto utile e proficuo. Ho visto un governo determinato a fornire risposte alle richieste avanzate dai sindaci”, conferma al Foglio Roberto Pella, vicepresidente vicario di Anci e deputato di Forza Italia. “Vorrei essere chiaro – aggiunge – oggi non è stata richiesta alcuna impunità o immunità per i sindaci. E’ stato chiesto di rivedere alcuni abusi che ricadono in capo ai sindaci, ma che non sono di competenza diretta di quest’ultimi. Basti considerare che in Italia solo 150 su 8 mila comuni hanno più di 50 mila abitanti. In molti comuni chi fa il sindaco non lo fa di mestiere, perché fa il dipendente, l’operaio, l’imprenditore, il medico, quindi non può essere competente su tutto. Si fida di ciò che viene fatto dagli uffici comunali”.

 

“Abbiamo apprezzato l’apertura del ministro Nordio – prosegue Pella – che ha confermato quanto detto nell’intervento del viceministro Sisto tenuto in occasione della nostra assemblea nazionale a Bergamo la settimana scorsa, durante il quale si era detto disponibile ad avviare un percorso immediato per riformare, una volta per tutte, una stortura normativa che compromette la piena e libera operatività dei sindaci”.

 

In prima fila nelle richieste degli amministratori locali c’è la revisione del reato di abuso d’ufficio, che negli anni ha mostrato tutta la sua inutilità. Secondo i dati dell’Istat e del ministero della Giustizia, nel 2016 sono stati aperti 6.970 procedimenti per abuso d’ufficio, che hanno portato soltanto a 46 condannati con sentenza irrevocabile; nel 2017 i procedimenti sono stati 6.582, con 57 condannati.

 

Il secondo obiettivo dei sindaci è la modifica della legge Severino, in particolare nell’infausta parte che prevede la sospensione per 18 mesi di un amministratore locale condannato solo in primo grado. Anche su questo, ha dichiarato Decaro, Nordio avrebbe mostrato disponibilità. Infine, occorre “semplificare le autorizzazioni per le opere pubbliche: “Gli iter autorizzativi sono molto lunghi”, ha detto Decaro chiedendo di arrivare a un “unico procedimento con un’unica tempistica altrimenti non riusciremo a rispettare il termine del 2026 e i sindaci non vogliono ritrovarsi con il cerino in mano”.

 

Ciò che maggiormente balza agli occhi è l’estensione del consenso politico attorno a un tema, come la modifica del reato di abuso d’ufficio, che solo fino a un paio di anni fa avrebbe portato i partiti di centrosinistra e quelli di centrodestra ad azzuffarsi.

 

Questa volta, invece, tutti appaiono sensibili di fronte agli allarmi dei sindaci. Forza Italia ha colto al balzo l’incontro tra Nordio e l’Anci per ricordare che “queste sono battaglie storiche” del partito, “che finalmente con questo governo possono vedere la luce”. Il giorno prima, il Partito democratico ha presentato, in una conferenza stampa al Senato, due disegni di legge, uno che modifica la legge Severino nella parte in cui i sindaci vengono sospesi dopo il primo grado di giudizio, l’altro sulla responsabilità politica, amministrativa ed erariale dei sindaci per i reati omissivi impropri. La Lega di Salvini si è sempre schierata dalla parte dei sindaci, tanto da sostenere il referendum abrogativo sulla legge Severino. Persino il Movimento 5 stelle lo scorso anno presentò una proposta per ammorbidire l’abuso d’ufficio.

 

Resta da vedere ora se il consenso costruito da Nordio questa volta porterà a qualcosa di concreto.

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