Europa Ore 7

La rivolta contro il nazionalismo di Ursula sui vaccini

Critiche dal Regno Unito, dall'Irlanda, dal Canada, dalla Corea del sud e dal Giappone. Le pressioni franco-tedesche e il cambio di passo della Commissione

David Carretta

Passo avanti sui vaccini", ha scritto su Twitter Ursula von der Leyen ieri sera. La Commissione europea è riuscita a recuperare 9 milioni di dosi da AstraZeneca per il primo trimestre dell'anno

Le pressioni di Germania e Francia hanno spinto la Commissione a lanciarsi nella guerra globale dei vaccini, ma il meccanismo per dotarsi della possibilità di vietare le esportazioni di dosi prodotte nell'Ue si è rivoltato contro Ursula von der Leyen. La presidente della Commissione è stata duramente criticata venerdì (e durante tutto il fine settimana) per aver minacciato di introdurre controlli alla frontiera tra l'Irlanda e l'Irlanda del Nord per evitare che vaccini destinati all'Ue possano finire nel Regno Unito. Tutti i principali protagonisti del negoziato sulla Brexit – dal premier irlandese Micheal Martin a quello britannico Boris Johnson, passando per diversi alti funzionari dell'Ue - hanno condannato la decisione di von der Leyen. "Credo che dobbiamo affrontare questa crisi con responsabilità, sicuramente non  con spirito di rivalità o competizione malsana", ha detto l'ex capo-negoziatore Ue Michel Barnier in un'intervista al Times. La Commissione è stata costretta a fare una clamorosa marcia indietro sulla minaccia di bloccare i vaccini sull'isola di Irlanda. Ma l'episodio mostra tutti i pericoli per l'Ue di fare qualcosa che per lei è contro natura: auto-imporsi il nazionalismo sui vaccini.

La linea “Europe First” sui vaccini è stata adottata dalla Commissione dopo che AstraZeneca ha annunciato un taglio delle forniture del 60 per cento per il primo trimestre del 2021. Ma von der Leyen non si è mossa autonomamente quando ha imboccato la strada del nazionalismo sui vaccini. L'escalation è stata alimentata dai governi di Berlino e Parigi, sotto pressione per le polemiche in Germania e Francia per la lentezza delle campagne vaccinali. Inizialmente la Commissione aveva risposto con il suo solito metodo: mantenere la calma, negoziare e trovare una soluzione che fosse soddisfacente per tutti. All'inizio della scorsa settimana la priorità era recuperare il numero più alto di dosi possibili di AstraZeneca, mostrando qualche muscolo se necessario (come gli obblighi di trasparenza o la pubblicazione del contratto), ma senza spingersi fino al divieto di esportazioni. La linea del dialogo con le società farmaceutiche aveva funzionato con Pfizer BioNTech e ha funzionato anche con AstraZeneca che ha accettato di consegnare 9 milioni di dosi in più, anticipare di una settimana la consegna e aumentare le capacità produttive nell'Ue. Ma, tra mercoledì e giovedì, i parametri sono cambiati radicalmente: spinta da Germania e Francia, von der Leyen ha scelto la linea dura sui controlli alle esportazioni. Risultato: la visione germano-centrica della presidente e dei suoi consiglieri ha provocato un serio danno alla credibilità della Commissione.

Il direttore dell'Organizzazione mondiale per la sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, venerdì ha criticato il nazionalismo sui vaccini, sottolineando che c'è "un vero pericolo" che la guerra sulle dosi possa "esacerbare" le disuguaglianze globali. Ma il vero problema per l'Ue è stato evidenziato dall'amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla. "Temo che questa possa diventare una situazione 'lose-lose' invece che una vittoria per l'Europa", ha avvertito Bourla durante un dibattito digitale del forum di Davos. "Se inizia una guerra in cui uno cerca di impedire il libero commercio o del prodotto finale o delle forniture, penso che questo possa creare una situazione che non è positiva per nessuno". Ma la Germania non sembra pentirsi. Venerdì il ministro della Sanità, Jens Spahn, ha applaudito al possibile divieto di esportazioni dicendo che è "un segnale" della determinazione europea a ottenere i vaccini e ricordando che gli Stati Uniti hanno "misure" analoghe.

Anche Canada, Giappone e Corea del Sud hanno criticato la Commissione. Il ministro del Commercio canadese, Mary Ng, ha parlato al telefono con il vicepresidente Valdis Dombrovskis per ricordare l'importanza che le catene di approvvigionamento dei vaccini e del materiale sanitario rimangano “aperte e resilienti”.  Ng ha detto di aver ricevuto rassicurazioni che il meccanismo europeo sulle esportazioni non avrà un impatto sul Canada, che riceve le sue dosi Pfizer-BioNTech da un impianto di produzione in Belgio. Il ministro degli Esteri giapponese, Toshimitsu Motegi, parlerà oggi con Dombrovskis, mentre il suo omologo sud-coreano, Kang Kyung-wha, ha denunciato il rischio di “disunità globale” sui vaccini. In un editoriale il Monde ha chiesto un cessate il fuoco nella guerra sui vaccini, invitando Berlino a darsi una calmata anche se il clima pre-elettorale ha spinto i leader tedeschi a esercitare pressioni eccessive sulle istituzioni dell'Ue.

L'isteria irrazionale sui vaccini non ha contagiato solo Berlino e la Commissione. Il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la scorsa settimana ha indicato la possibilità di ricorrere a un articolo del trattato che permetterebbe all'Ue di adottare misure straordinarie per garantirsi gli approvvigionamenti di dosi. Tra le misure immaginate da Michel ci sarebbe l'obbligo per le società farmaceutiche di cedere licenze o di cooperare per la produzione. “In questi giorni tutti i governi hanno idee simili a quelli dei populisti di estrema sinistra”, ci ha detto una fonte dell'Ue. Società farmaceutiche e di altri settori accetteranno di restare in un mercato in cui potrebbero essere costrette a cedere brevetti e licenze?

Buongiorno! Sono David Carretta e questa è Europa Ore 7 di lunedì 1 febbraio, realizzato con Paola Peduzzi e Micol Flammini, grazie a una partnership con il Parlamento europeo.

La Commissione recupera 9 milioni di dosi da AstraZeneca - "Passo avanti sui vaccini", ha scritto su Twitter Ursula von der Leyen ieri sera. La Commissione europea è riuscita a recuperare 9 milioni di dosi da AstraZeneca per il primo trimestre dell'anno. Il numero di dosi che saranno consegnate agli stati membri in febbraio e marzo dovrebbe salirà da 31 milioni a 40 milioni. Si tratta comunque di un taglio del 50 per cento rispetto a quanto previsto fino a 10 giorni fa. AstraZeneca ha anche accettato di anticipare le forniture di una settimana rispetto al calendario iniziale (le consegne inizieranno la prossima settimana) e di aumentare la produzione nell'Ue. L'accordo sarebbe avvenuto dopo un colloquio ieri tra von der Leyen e l'amministratore delegato di AstraZeneca, Pascal Soriot.

Von der Leyen spera nel recupero dell'Ue da aprile - In un'intervista alla Zdf, la presidente della Commissione ha anche risposto alle critiche sui ritardi accumulati dall'Ue rispetto a Stati Uniti e Regno Unito nella vaccinazione. Le dosi consegnate finora agli stati membri sono circa 18 milioni. Il numero di somministrazione ammonta a circa 12 milioni. Von der Leyen ha spiegato che a febbraio e marzo la vaccinazione continuerà a andare più lentamente di quanto auspicato. Ma dal secondo trimestre ci sarà un volume di dosi molto più significativo.

I paesi Ue costretti a rivedere i piani di vaccinazione - L'Agenzia europea dei medicinali (Ema) venerdì ha dato il via libera al vaccino di AstraZeneca e la Commissione ha subito adottato la decisione di autorizzazione all'immissione nel mercato. Le prime consegne dovrebbero avvenire la prossima settimana: grazie alle pressioni della Commissione, AstraZeneca ha accettato di anticipare la data della prima consegna che era prevista per il 15 febbraio. Ma i pochi dati disponibili sull'efficacia del suo vaccino sulle persone sopra i 65 anni anni, oltre al taglio delle forniture del primo trimestre, stanno costringendo alcuni governi a rivedere i piani nazionali di vaccinazione. Germania e Italia hanno deciso di escludere AstraZeneca per gli anziani. Emmanuel Macron venerdì ha affermato che il vaccino è "quasi inefficace sulle persone più vecchie di 65 anni, alcuni dicono quelle di 60 anni". John Bell, professore a Oxford, ha detto alla Bbc che probabilmente Macron vuole "ridurre la domanda" nel momento in cui la Francia fatica a tenere il passo delle vaccinazioni. Comunque sia, senza la possibilità di usare AstraZeneca per gli anziani, sarà molto complicato per tutti: il suo vaccino era molto più facile da utilizzare su vasta scala rispetto a quelli di Pfizer-BioNTech e Moderna.

Oggi le nuove restrizioni Ue alla libertà di movimento - Il Consiglio dell'Ue oggi adotterà formalmente la modifica della raccomandazione su un approccio coordinato alle restrizioni sulla libertà di movimento delle persone per far fronte alle varianti più contagiose di coronavirus. Gli ambasciatori hanno già raggiunto un accordo venerdì sull'introduzione di un codice rosso scuro per le zone con una situazione epidemiologica più grave. La principale novità è la possibilità per gli stati membri di imporre un obbligo di sottoporsi a tampone e quarantena per le persone che arrivano da zone rosso scuro. Ma diversi stati membri sono già andati oltre quanto consentito dalla raccomandazione nel limitare la libertà di circolazione delle persone, vietando tutti i viaggi non-essenziali o imponendo il tampone negativo a chiunque entri sul loro territorio. Il contrasto è netto rispetto all'Italia, uno dei pochi paesi che ha deciso di riaprirsi con il passaggio di gran parte delle regioni al colore giallo, malgrado le varianti più contagiose e i rischi di terza ondata.

Il Portogallo in pieno tsunami vieta i viaggi non-essenziali - Il Portogallo ha deciso di seguire la strada scelta dal Belgio di chiudere il paese per tutti i viaggi non essenziali, di fronte alla drammatica situazione sanitaria interna provocata dalla variante B1.1.7 (la variante britannica) del coronavirus. La Germania ha bloccato i voli in provenienza dal Portogallo e altri paesi extra-Ue. La Francia ha imposto un tampone negativo a tutte le persone in arrivo dall'Ue, mentre ha chiuso le sue frontiere ai paesi extra-europei salvo per ragioni essenziali. Nel frattempo si è messa in moto anche la macchina della solidarietà con il Portogallo. La Germania ha annunciato che il suo esercito invierà personale e materiale sanitari, mentre l'Austria ha offerto di evacuare alcuni malati dopo che Lisbona ha annunciato che rimangono solo 7 posti in terapia intensiva nel paese.

Il Consiglio annacqua la Conferenza sul futuro dell'Europa - Il Consiglio dell'Ue, dopo mesi di ritardo, sembra pronto ad adottare la sua posizione sulla Conferenza sul futuro dell'Europa. L'ambizione è decisamente pi bassa rispetto a quella del presidente francese, Emmanuel Macron, quando lanciò l'idea nel suo discorso alla Sorbona nel settembre 2018. Leggendo il testo - che ora dovrà essere negoziato con il Parlamento europeo - i governi vogliono escludere una riforma del trattato. I 27 non hanno fretta di cominciare, ma vogliono mettersi rapidamente alle spalle la Conferenza. Il lancio è previsto il 9 di maggio a Strasburgo con una serie di dibattiti attraverso piattaforme internet e digitali. L'esito dovrebbe arrivare con "un rapporto al Consiglio europeo nel 2022". Non è precisato il semestre. Ma la Francia insiste affinché sia durante la sua presidenza di turno nella prima metà del prossimo anno.

Sassoli verso la presidenza della Conferenza sul futuro dell'Europa? - Una delle novità della posizione del Consiglio riguarda la presidenza della Conferenza. I governi dei 27, che non volevano saperne del liberale belga Guy Verhofstadt perché troppo federalista e favorevole alla riforma del trattato, chiedono che la Conferenza sul futuro dell'Europa sia presieduta dalle tre istituzioni europee, rappresentate dai rispettivi presidenti: David Sassoli per il Parlamento, Charles Michel per il Consiglio e Ursula von der Leyen per la Commissione. I tre dovrebbero agire come "una presidenza congiunta" ed essere affiancati da un "comitato esecutivo composto fino a tre rappresentanti del Parlamento europeo, del Consiglio e della Commissione europea".

Migliaia di arresti in Russia durante le proteste su Navalny - Ieri ci sono stati migliaia di arresti in tutta la Russia in una nuova serie di manifestazioni a sostegno dell'oppositore Alexei Navalny. Secondo diversi osservatori, la portata della repressione e la violenza usata dalla polizia sarebbero dovute a un ordine diretto del Cremlino. L'Estonia ieri è stato il primo paese dell'Ue a condannare “l'uso diffuso della forza contro manifestanti pacifici da parte delle autorità russe” e a chiedere alla Russia di “fermare la violenza, rispettare i diritti umani e rilasciare le persone arrestate incluso Navalny”. Sul Foglio Micol Flammini spiega l'evoluzione del dissenso russo dall'online alla strada che spaventa Vladimir Putin. L'Alto rappresentante, Josep Borrell, ha "deplorato" arresti e uso della forza e ricordato che la Russia deve "rispettare i suoi obblighi internazionali". Ma Borrell ha deciso di non cancellare una visita a Mosca, dove venerdì incontrerà il ministro degli Esteri, Sergei Lavrov.

La Croazia respinge gli eurodeputati del Pd - La polizia croata sabato ha impedito agli europarlamentari del partito democratico Brando Benifei, Pietro Bartolo, Alessandra Moretti e Pierfrancesco Majorino di accedere al confine della Bosnia dove, secondo diverse inchieste, la Croazia effettua respingimenti illegali di migranti. "Volevamo andare a ispezionare il confine tra la Croazia e la Bosnia senza oltrepassarlo, ma ci è stato impedito”, hanno spiegato i quattro: "La polizia ha probabilmente qualcosa da nascondere. Se siamo stati trattati così noi, figuriamoci come potrebbero essere trattati i migranti e i potenziali richiedenti asilo”. Il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha espresso “stupore per i limiti di movimento ai deputati del Parlamento europeo a cui è stato impedito di raggiungere il confine tra Croazia e Bosnia”. Ieri i quattro hanno visitato il campo di Lipa in Bosnia denunciando “condizioni disumane”.

Il calendario della settimana in Europa

Lunedì 1 febbraio

- Parlamento europeo: audizione in commissione Economica del ministro delle Finanze portoghese Joao Leao, che ha la presidenza di turno dell'Ecofin

- Parlamento europeo: audizione in commissione Affari sociali del commissario Schmit

- Commissione: la vicepresidente Vestager incontra in videoconferenza il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri

- Commissione: interventi dei commissari Vestager, Dombrovskis al forum industriale della Commissione europea

- Commissione: il vicepresidente Dombrovskis partecipa a un evento del German Marshall Fund sulle relazioni commerciali Usa-Ue

- Commissione: l'alto rappresentante Borrell partecipa all'evento "L'Ue, un attore globale", della Schuman Foundation

- Eurostat: dati sulla disoccupazione di dicembre 2020; dati sulle nuove imprese e i fallimenti del terzo trimestre 2020

Martedì 2 febbraio

- Consiglio europeo: discorso del presidente Michel al "Masters Digital 2021" di DigitalEurope

- Commissione: la commissaria Gabriel partecipa all'evento di lancio di Horizon Europe

- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza su un caso di omessa cooperazione con la Consob

- Eurostat: stima flash Pil dell'Ue e dell'area euro nel quarto trimestre del 2020; dati sull'impatto del Covid-19 sui consumi delle famiglie

Mercoledì 3 febbraio

- Commissione: riunione del collegio dei commissari

- Consiglio: riunione del Coreper

- Presidenza portoghese: incontro informale dei ministri della competitività

- Comitato delle regioni: sessione plenaria

- Corte di giustizia dell'Ue: sentenza sugli appalti della Federazione italiana giuoco calcio (Figc) e le regole per gli appalti pubblici

- Eurostat: stima flash dell'inflazione di gennaio 2021; prezzi alla produzione industriale di dicembre 2020; dati sulle differenze di genere nelle pensioni e nella povertà

Giovedì 4 febbraio

- Commissione: discorso della presidente von der Leyen al "Masters Digital 2021" di DigitalEurope

- Commissione: discorsi dei vicepresidenti Vestager e Timmermans alla conferenza "Una politica di concorrenza per contribuire all'European Green Deal"

- Parlamento europeo: conferenza dei Presidenti

- Parlamento europeo: audizione alla commissione Sviluppo della commissaria Urpilainen sull'accesso ai vaccini contro il Covid-19 per i paesi in via di sviluppo

- Parlamento europeo: dibattito pubblico sull'attuazione dell'articolo 50 del trattato Ue

- Comitato delle regioni: sessione plenaria

- Bce: pubblicazione del bollettino economico mensile

- Eurostat: dati sul commercio al dettaglio di dicembre 2020; dati sui combustibili fossili

Venerdì 5 febbraio

- Commissione: l'alto rappresentante Borrell in visita a Mosca incontra il ministro degli Esteri Sergei Lavrov

- Commissione: discorso del vicepresidente Timmermans alla conferenza "Verso un nuovo contratto socio-ecologico"

- Comitato delle regioni: sessione plenaria

- Eurostat: prezzi all'importazione industriale di dicembre 2020; dati sul salario minimo

Domenica 7 febbraio

- Commissione: la presidente von der Leyen incontra gli amministratori delegati delle società farmaceutiche con cui la Commissione ha formato accordi di acquisto anticipato sui vaccini contro il Covid-19

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