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Italia, che peccato. La Germania vince ai rigori

Piero Vietti
Gli Azzurri giocano bene contro i campioni del mondo. Passati in svantaggio pareggiano su rigore e portano i tedeschi ai supplementari e ai rigori. Molti errori dal dischetto, decisivo quello di Darmian nei tiri a oltranza. La squadra di Conte esce a testa alta contro una grande Nazionale - di Piero Vietti

La Germania non è la Spagna, non ha finito nessun ciclo ma anzi è al culmine del suo. A noi interessa poco e per due giorni ci siamo bullati poco scaramanticamente di averli sempre battuti. Non lo avessimo mai fatto. Conte si affida ai soliti undici tranne De Rossi, infortunato e sostituito da Sturaro. Come ovvio inizia forte la Germania, controllando il gioco e impedendo agli azzurri di accelerare. Giaccherini è caldo, e dopo pochi minuti fa capire che la difesa tedesca ha delle crepe. Boateng però devia in angolo. La Germania non si scopre e finge bene di reggere il pressing degli Azzurri. Dopo 15 minuti Khedira si infortuna, esce e viene sostituito dall’usato sicuro Schweinsteiger, reduce da una stagione più in infermeria che sul campo, ma anche da un gol nel girone. Mezza Italia è diffidata, e finché si può non si mena. La Germania però verticalizza come se non ci fosse un domani, e quando l’Italia accelera sbaglia le misure. Nel tentativo di recuperare un pallone sulla fascia Giaccherini si scontra con Löw, l’allenatore tedesco famoso anche per le sue ravanate. Löw gli dà una pacca amichevole, e noi non invidiamo Giac.

 

I ritmi sono bassi, ma la palla ce l’hanno i tedeschi. Al 27’ Schweinsteiger segna, ma prima fa fallo su De Sciglio. Niente da fare. Parolo è ovunque, Florenzi ha già corso più di Thiago Motta in tutta la stagione, e quando i ritmi si alzano la partita si fa più cattiva, ma l’Italia trova qualche spazio. Se la palla arriva in qualche modo dalla parti di Giaccherini gli Azzurri diventano pericolosi, è quasi matematico. A livello psicologico l’Italia non subisce la superiorità tecnica dei tedeschi, ma non è una novità da cinquant’anni, figurarsi per la squadra di Conte. Momento di panico al 37’, quando Florenzi stoppa al volo a un metro dalla porta di Buffon un cross a campanile dei tedeschi. Gli Azzurri escono bene, in fase difensiva sono praticamente perfetti. I guai cominciano superata la metà campo. Mario Gomez, che nel frattempo è diventato capocannoniere in Turchia, colpisce alto di testa al 40’. Un minuto dopo Müller colpisce indisturbato  da centro area, ma molle. Buffon para, ma c’è da farsela sotto. Poco dopo Giaccherini fa come contro il Belgio, solo che va troppo avanti: invece di tirare la mette in mezzo, Sturaro tira fortissimo ma Boateng devia in angolo. E’ l’occasione più clamorosa del primo tempo, che finisce 0-0 dopo un minuto di recupero.

 

Nessuna sostituzione nell’intervallo. Dopo due minuti Eder si addormenta su un bel cross di De Sciglio, che si fa mezza fascia di corsa senza che nessun tedesco provi a impedirglielo. A sinistra gli Azzurri sono quasi sempre in superiorità, i tedeschi ci mettono un po’ a trovare nuove misure. La Germania manovra benissimo, ma i tre bastardi là dietro arrivano sempre primi quando la palla è nell’area italiana. Al 53’ gli Azzurri escono male dalla loro metà campo, la Germania recupera ed entra in area, Müller tira a colpo sicuro, ma Florenzi devia in angolo col piede. La partita si fa più bella, le squadre si allungano e cominciano a menare.  Sturaro e De Sciglio (diffidato) vengono ammoniti nel giro di due minuti, i telecronisti si indignano, gridano al complotto ma poi chiedono scusa quando vedono il replay. Parolo colpisce con un calcio volante la schiena di Gomez, ammonito anche lui. Conte a bordocampo impazzisce.  Gli Azzuri tengono botta, ma al 65’ Gomez fa un capolavoro sulla fascia sinistra, fermando un lancio del portiere Neuer e tenendo palla sulla linea e poi dandola a Hector con un passaggio perfetto. Cross basso e Ozil colpisce al volo. 1-0 Germania e po-po-po-po-po-po-po cantato dai tifosi tedeschi sugli spalti, come una nemesi. La Germania non molla, e due minuti dopo Gomez tira di tacco da distanza ravvicinata. Difficile trovare una parola diversa da “miracolo” per descrivere la parata di Buffon. L’Italia è ancora in gioco, ma non riesce a reagire. Dopo il tacco Gomez si infortuna, ed esce anche lui, dentro Draxler. Conte invece temporeggia, e non si capisce bene perché.

 

La parata di Buffon sveglia la squadra, Pellè si gira bene in area ma calcia a lato. Un tifoso italiano inquadrato dalle telecamere saluta tristemente il maxischermo dello stadio, sta probabilmente pensando a quanto sia difficile segnare a questa Germania, che adesso arretra a difendersi, lascia campo ma non troppi spazi. Sugli sviluppi di un calcio d’angolo però Boateng tocca la palla di mano in area. Rigore per gli Azzurri, regalo enorme dei tedeschi. E’ il momento di svolta della partita, e su Twitter c’è persino chi trova il tempo per fare battute su Merkel e il rigore. Lo tira Bonucci, che rallenta la rincorsa e la piazza alla sinistra di Neuer. 1-1, l’Italia è viva, resuscitata dal suicidio difensivo degli avversari e dal coraggio ritrovato. La Germania prova a schiacciare gli Azzurri, che quasi colpiscono con Pellè in contropiede. I tifosi tedeschi sono ammutoliti, temono di rivivere un incubo che conoscono troppo bene. Sull’ennesimo contropiede Eder non vede Giaccherini, la Germania si difende ma in affanno, l’uscita di Gomez le ha tolto peso in avanti. A cinque dalla fine Florenzi cade a terra per i campi, Conte lo toglie e fa entrare Darmian. Al ’89 De Sciglio fa gridare tutti al gol con un tiro da fuori. La rete in effetti si muove, ma solo perché è stata colpita sull’esterno. Hummels abbatte Eder in contropiede, giallo. Lo stadio si zittisce, l’arbitro dà tre minuti di recupero. Non bastano a nessuno. Si va ai supplementari. Nell’intervallo Löw è impietrito.

 

Si ricomincia come prima, con la Germania che tiene palla. Dopo 50 secondi viene ammonito anche Pellè (pure lui diffidato). I tedeschi ci provano di più, attaccano per tutto il primo tempo e i loro tifosi riprendono colore e vita. Un paio di calci d’angolo fanno paura agli Azzurri, ma la palla non centra mai lo specchio della porta. Al 103’ Giaccherini, toccato, cade a terra, e l’arbitro lo ammonisce totalmente a caso. I primi 15’ dei supplementari sono abbastanza soporiferi – è più la tensione che il gioco a tenere vivi occhi e cuori di chi segue la partita – e si chiudono sull’1-1.

 

All’inizio del secondo supplementare entra Insigne, anche se c’è tempo per Draxler di tentare una rovesciata a un metro dalla porta di Buffon, con palla alta di poco. Esce Eder, ma Sturaro e Chiellini sono entrambi messi male, e a Conte è rimasto solo un cambio a disposizione. Dopo 3 minuti la Germania si mangia un contropiede clamoroso, con Draxler che sbaglia l’ultimo passaggio.  Sarebbe stato Müller da solo davanti a Buffon. Ogni volta che inquadrano Boateng si legge nei suoi occhi il senso di colpa (così tedesco) per l’errore sul rigore. Schweinsteiger si fa ammonire in modo stupido, l’Italia può respirare e attaccare. Insigne riceve palla in area e tira, Neuer para. Chiellini fa un fallo inevitabile e ingenuo vicino alla bandierina, il secondo tempo supplementare è più vivace del primo, la Germania non vuole i rigori, l’Italia a tratti non ce la fa più fisicamente ma lotta. C’è tempo ancora per una parata di Buffon su Ozil, e per la sostituzione Chiellini-Zaza al 120’, ma il destino inevitabile di questa Germania-Italia sono i calci di rigore.

 

Schweinsteiger vince il sorteggio e sceglie di calciare i rigori sotto la curva dei tifosi italiani. Comincia l’Italia. Insigne spiazza Neuer e segna. Kroos gol. Zaza, entrato apposta per tirare il rigore, sbaglia. Muller, nervoso, si fa parare il tiro da Buffon. Barzagli centrale, gol. Ozil sbaglia, palo. Pellè irride Neuer prima di tirare e sbaglia, palla fuori. Draxler spiazza Buffon e spacca la porta, gol. Bonucci si fa parare il rigore da Neuer. Schweinsteiger può far vincere la Germania, ma calcia alto. Si va a oltranza. Giaccherini centrale piano, gol. Se la Germania sbaglia, passa l’Italia. Hummels sul dischetto. Buffon tocca ma non para, gol. Parolo tira forte centrale, gol. Kimmich segna, si va avanti. De Sciglio colpisce la traversa interna, ma la palla entra lo stesso, gol. Boateng, che in partita ha causato il rigore del pareggio azzurro, segna. Darmian se lo fa parare. Hector ha la palla per passare il turno. Non sbaglia. L’Italia è fuori, la Germania va in semifinale. Per la gioia di Marco Travaglio.

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  • Torinese, è al Foglio dal 2007. Prima di inventarsi e curare l’inserto settimanale sportivo ha scritto (e ancora scrive) un po’ di tutto e ha seguito lo sviluppo digitale del giornale. Parafrasando José Mourinho, pensa che chi sa solo di sport non sa niente di sport. Sposato, ha tre figli. Non ha scritto nemmeno un libro.