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Che cosa può fare oggi Seferovic negli ottavi contro la Polonia

Leo Lombardi
Oggi alle 15 cominciano gli ottavi di finale di Euro 2016. A sfidarsi la Svizzera e la Polonia. E non si può non pensare a quel 15 novembre del 2009, quando l'attaccante, passato anche in Italia, regalò alla sua Nazionale il titolo mondiale under 17. Di quella squadra sono rimasto in pochi, però.

Un'onda lunga che parte dal 15 novembre 2009. Quel giorno si disputa la finale del Mondiale Under 17 ad Abuja. Di fronte a 60.000 spettatori la Nigeria, padrona di casa, affronta la Svizzera. Gli africani hanno battuto l'Argentina, messo dietro la Germania nel girone eliminatorio e travolto la Spagna in semifinale. Si pensa a un successo facile, invece spunta Haris Seferovic e regala alla Svizzera il titolo più importante della sua storia. Di quella squadra sono rimasti Rodriguez, Xhaka e il centravanti. Dopo quel Mondiale, in cui realizzò cinque gol, non fece moltissimo.

 

Venne anche da noi, preso dalla Fiorentina per un paio di milioni e perso in prestiti tra Lecce e Novara, fino a essere ceduto definitivamente in Spagna per oggettiva mancanza di gol all'attivo. Oggi sta in Germania, all'Eintracht, e segna ancora raramente, per essere una prima punta. Però manda a rete i compagni e si sbatte quanto deve. Basta così a una Svizzera priva di primedonne, mai andata oltre i quarti a un Mondiale e al record con gli ottavi in questo Europeo. Da anni viene invano attesa al salto di qualità da tanti pronosticato, ora può darsi sia la volta buona, recuperando la gloria di quell'Under 19. Polonia permettendo…

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