Natale vietato

Da dove arriva la repressione degli indù contro i cristiani in India. L'“Hindutva” di Modi

Priscilla Ruggiero

Nelle scorse settimane, con l'avvicinarsi del Natale, si è inasprita la violenza dei gruppi nazionalisti contro chiese e celebrazioni religiose. La tendenza istituzionalizzata dal partito di governo Bjp per un "Hindu rashtra"

L’India è un “Hindu rashtra”, uno stato hindu, e lo spazio per le minoranze religiose si fa sempre più piccolo,  a causa dei gruppi estremisti di destra come il Vishwa Hindu Parishad, allineato al partito di governo di Modi Bharatiya Janata Party (Bjp). La persecuzione religiosa nei confronti dei cristiani (che va di pari passo a quella contro i musulmani) in India negli ultimi anni è caratterizzata dalla violenza, e ogni anno con l’avvicinarsi del Natale le tensioni aumentano soprattutto nelle zone più nazionaliste e induiste del paese, come nel Chhattisgarh. Nel villaggio di Kanker, alcuni estremisti hindu hanno bruciato due chiese e distrutto alcune case  dopo la sepoltura di un uomo hindu – suo figlio si era da poco convertito al cristianesimo.

 

“Da gennaio a novembre 2025, sono stati segnalati oltre 2.900 episodi di persecuzione in tutta l’India”, si legge in un report della missione cristiana Open Doors.  In stati come Uttar Pradesh, Chhattisgarh, Rajasthan, Madhya Pradesh e Uttarakhand, “le chiese sono state chiuse, i fedeli sono stati aggrediti, i pastori sono stati incarcerati con false accuse di conversione forzata e le famiglie cristiane sono state sfollate dalle loro case, solo a causa della loro fede”.

 

In alcuni video circolati negli scorsi giorni si vedono raid di gruppi indù  contro mercatini di Natale e simboli cristiani, in più regioni sono state lanciate minacce a chiese e scuole di non festeggiare, una tendenza normalizzata e fomentata dal partito del primo ministro   Modi: dodici stati indiani hanno approvato  leggi anti conversione, usate come pretesto per colpire la minoranza cristiana nel paese, che rappresenta soltanto il 2 per cento della popolazione indiana –   molti altri stati  hanno intenzione di introdurle nei prossimi mesi.

 

I gruppi Hindutva, nel nome del nazionalismo indù, vietano l’augurio “buon Natale”, incitano le irruzioni durante le celebrazioni e le molestie contro i venditori di “oggetti cristiani”. Il   Bjp ha ideato e legittimato  il  concetto di “nazionalismo indù”: soltanto pochi   giorni fa la leader del Bjp dello stato del Madhya Pradesh, Anju Bhargava, è entrata in una chiesa accusando i presenti di conversioni forzate e ha alzato  le mani su una ragazza ipovedente che stava partecipando alla messa. 

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