Rob Jetten, leader di D66 (foto ANSA)
Editoriali
I Paesi Bassi vanno di corsa per il governo
Per ottenere una nuova coalizione, ora i centristi guardano molto a destra
Nei Paesi Bassi, dopo le elezioni del 29 ottobre, si tenta di formare un governo entro il 30 gennaio. Quindi in soli 49 giorni dal voto ed è un record ambizioso per i canoni olandesi guidato da Rob Jetten, leader di D66 e vincitore nelle urne che ha lanciato la sfida di redigere una bozza programmatica in sole tre settimane. L’informatore uscente Sybrand Buma ha indicato la strada: D66 e Cda (cristiano-democratici, guidati da Henri Bontenbal) devono coinvolgere il Vvd di Dilan Yesilgöz, estendendo il blocco centrista verso posizioni più conservatrici. Jetten aveva sondato un’alleanza progressista con PvdA-GroenLinks o un governo di minoranza, ma entrambi gli scenari sono ora improbabili. L’aritmetica della Tweede Kamer resta frammentata, con seggi sparsi che rendono instabile qualsiasi maggioranza. Jetten ha risposto pragmatico: “Avrei preferito altro, ma la strada è chiusa. Cosa possiamo fare davvero per i cittadini olandesi? Tendiamo la mano a sinistra e a destra”.
Il nodo di un’alleanza è la migrazione. La bozza Jetten-Bontenbal propone già un sistema d’accoglienza meno permissivo, ma Vvd pretende misure drastiche: criminalizzare la residenza illegale e l’assistenza a clandestini. Questo triumvirato di centrodestra (D66, Cda e Vvd) manca comunque di 10 seggi per la maggioranza. La nuova informatrice, Rianne Letschert (D66, background universitario e lontana dalla politica attiva), dovrà ora mediare in tempi record. Sarà l’ennesima figura esplorativa, eredita una missione urgente per un “esecutivo stabile”. Il centrodestra allargato all’estrema destra di JA21 appare l’unica opzione concreta, ma richiede compromessi ferrei. Jetten insiste sulla “cooperazione costruttiva”, ma la diversità ideologica promette tensioni. In Olanda, governi di coalizione sono la norma, ma questo processo lampo rischia di sacrificare l’accuratezza a favore della velocità, con ricadute su politiche chiave come immigrazione e welfare.