Il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin (foto ANSA)

Il falso e il vero si confondono

Una notizia di satira sull'AI entra al Cremlino come allarmante verità

Micol Flammini

La bolla russa che non sa più ridere e il pasticcio di Volodin, mentre il paese eccelle in disinformazione e spesso non riesce a capire la differenza fra battute e realtà

Con aria serissima, crucciata, davanti a Vladimir Putin sprofondato sulla sedia e alla presenza di esponenti dei paesi che fanno parte della Csto, il Trattato per la sicurezza collettiva, il presidente della Duma russa, Vyacheslav Volodin, ha detto che l’intelligenza artificiale rappresenta una sfida complessa, va incentivata, ma anche controllata. A sostegno della sua analisi ha raccontato la storia di “un paese dell’Unione europea”, il primo a inventarsi un ministero interamente gestito da un ministro che non è una persona ma un’intelligenza artificiale. La conclusione dell’esperimento, secondo Volodin, era disastrosa: il ministro artificiale è accusato di appropriazione indebita. Putin ascoltava, mentre il discorso di Volodin, che costituiva l’apertura dei lavori, era trasmesso in video, ma non sapeva che il fedele capo della Duma non aveva fatto altro che leggere una notizia ripresa da un sito di notizie satiriche croato e prenderla per vera. Il ministro di intelligenza artificiale esiste davvero, non è in un paese dell’Ue, ma in Albania, si chiama Diella, è integrato nel sito del governo che si occupa degli appalti pubblici ed è programmato per controllare i contratti con le aziende private e la sua presenza è una delle misure anticorruzione prese da Tirana per adempiere ai requisiti richiesti per l’ingresso nell’Ue.

Non è questa la notizia che ha letto Volodin, o chi per lui, ma quella del sito Newsbar, che si occupa di satira e infatti aveva trasformato la ministra Diella in una corrotta che si era fatta pagare in bitcoin e per affrontare le accuse aveva assunto ChatGpt come avvocato. La morale di Newsbar, scritta per far ridere i lettori, è che nei Balcani la corruzione è talmente endemica che neppure l’intelligenza artificiale può resisterle. Newsbar deve essere molto popolare in Russia, tempo fa una sua notizia su un serpente morto per avvelenamento da alcol dopo aver morso un croato era stata letta e ricondivisa, spesso senza che ne venisse colta l’assurdità. La facilità con cui Volodin ha ripreso e raccontato a Putin e ai suoi ospiti la storia della corrotta ministra artificiale indica che il paese che eccelle in disinformazione spesso non riesce a capire la differenza fra satira e realtà. Il falso e il vero si confondono, si perdono, nella bolla Russia e una battuta di satira europea entra al Cremlino come allarmante verità.

  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Nel Foglio cura la rubrica EuPorn, un romanzo a puntate sull'Unione europea, scritto su carta e "a voce". E' autrice del podcast "Diventare Zelensky". In libreria con "La cortina di vetro" (Mondadori)