È possibile organizzare elezioni in Ucraina mentre Mosca bombarda? La palla è nel campo di Trump

Kristina Berdynskykh

Dopo le pressioni di Trump per il voto, Zelensky chiede a Stati Uniti ed Europa garanzie concrete: cessate il fuoco, protezione dei seggi, norme speciali e osservatori sul campo per rendere possibile un’elezione in piena guerra. E il Parlamento di Kyiv prepara le modifiche legislative

Kyiv. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump si è recentemente astenuto dal criticare pubblicamente il leader del Cremlino, Vladimir Putin. Forse perché i suoi rappresentanti continuano a lavorare a un piano di pace che deve essere sostenuto sia dall’Ucraina sia dalla Russia. Ma Trump è più schietto nelle sue parole e nei suoi consigli quando si tratta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky. In un’intervista a Politico pubblicata il 9 dicembre, ha affermato che l’Ucraina dovrebbe andare al voto: “Stanno usando la guerra per evitare di indire le elezioni, ma penso che il popolo ucraino dovrebbe avere la possibilità di scegliere”, ha detto Trump.

 

Mentre dall’Italia tornava in Ucraina, Zelensky ha risposto pubblicamente a Trump: “Ho sentito insinuazioni sul fatto che ci stiamo aggrappando al potere, o che personalmente voglio la presidenza ed è per questo che la guerra non sta finendo: questa è, francamente, una narrazione del tutto inadeguata”, ha detto. Ha aggiunto che tenere le elezioni in Ucraina durante una guerra richiede di affrontare diverse questioni. La sicurezza è fondamentale. Come si organizzano le elezioni sotto un attacco missilistico? Anche il personale militare di stanza al fronte e impossibilitato a lasciare le proprie posizioni deve poter votare. Inoltre, deve essere garantita una base giuridica per la legittimità delle elezioni. Secondo la legislazione vigente, le elezioni sono vietate durante la legge marziale. Ma poiché il presidente degli Stati Uniti ha sollevato nuovamente la questione, Zelensky ha risposto con una controfferta: “Chiedo agli Stati Uniti di aiutarmi ora, magari assieme ai nostri colleghi europei, a garantire la sicurezza delle elezioni, così l’Ucraina sarà pronta a votare nei prossimi 60-90 giorni”, ha detto il presidente, che aggiunto di voler chiedere ai parlamentari ucraini di preparare proposte legislative sulla possibilità di tenere elezioni durante la legge marziale.

 

Con la sua risposta, Zelensky ha passato la palla nel campo di Trump, ritiene il politologo Ihor Reiterovich: “Volete le elezioni? Allora garantite che si terranno in sicurezza, perché non dipende da noi”. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario garantire almeno un cessate il fuoco temporaneo sul campo di battaglia e interrompere i bombardamenti su città e villaggi ucraini. La Russia si rifiuta ancora di farlo. “Trump ha annunciato che vuole le elezioni, e ora può essere colto in fallo e gli si può dire: chiamate Vladimir Putin perché accetti anche questo”, ha dichiarato Reiterovich al Foglio.

 

La rapida reazione di Zelensky è dovuta al fatto che “la questione elettorale è probabilmente uno dei punti del piano di pace, indipendentemente dalla versione presa in considerazione”, suggerisce l’esperto. Pertanto, i preparativi per tenere il voto dopo il cessate il fuoco saranno comunque necessari. Zelensky sta attualmente prendendo l’iniziativa, insistendo affinché i preparativi si svolgano in segreto.

 

“L’Ucraina dovrebbe invitare rappresentanti dell’Amministrazione Trump come consulenti presso la Commissione elettorale centrale”, consiglia il politologo Volodymyr Fesenko, in modo che possano fornire raccomandazioni specifiche sulla fattibilità dello svolgimento delle elezioni durante la guerra. “Lasciateli andare a Kherson, Kharkiv, Kupyansk e Pokrovsk e valutare la fattibilità di tenere elezioni sul campo”, afferma. Ci sono numerose questioni organizzative complesse che gli americani sembrano trascurare. Devono considerare come funzioneranno le commissioni elettorali durante i raid aerei, come preservare la documentazione e come garantire la sicurezza degli osservatori internazionali. Riusciranno a raggiungere le regioni del fronte? “Lasciate che i consulenti americani valutino in Ucraina, non dalla comodità dei loro uffici a Washington”, osserva Fesenko.

 

Ora tocca ai parlamentari ucraini intervenire e preparare le loro proposte di emendamenti legislativi. Reiterovich è fiducioso che, se il cessate il fuoco regge, saranno possibili elezioni rapide in Ucraina e Zelensky non si metterà di mezzo. “È meglio, per ogni evenienza, iniziare a prepararsi, e poi vedremo come andrà”, conclude.