Ansa

La libertà sì, ma per X

Orbán proclama il diritto di libertà di parola su X, ma nella sua Ungheria ha ucciso il pluralismo

Dopo che la Commissione europea ha multato il social di Musk, il primo ministro magiaro ha scritto che l'Europa non ha bisogno "di burocrati eletti che decidono cosa possiamo leggere o dire". Anche se nel suo paese ha strozzato tutti i media a lui contrari

La scorsa settimana, la Commissione europea ha imposto una multa (120 milioni di euro) alla piattaforma X per aver violato le regole dell’Ue. E’ stata una decisione maturata dopo due anni di indagini e l’impatto è risibile sugli affari di Elon Musk che comunque ha risposto comparando l’Unione europea al Terzo Reich. Sono tanti i personaggi che sono andati dietro a Musk, al coro dei muskiani indignati per la “censura” di Bruxelles si è unito anche il primo ministro ungherese Viktor Orbán che ha usato il suo spazio su X per scrivere: “Quando i padroni di Bruxelles non riescono a vincere il dibattuto, chiedono multe. L’Europa ha bisogno di libertà di parola, non di burocrati non eletti che decidono cosa possiamo leggere o dire”. Orbán proclama il diritto di libertà di parola su X quando nella sua Ungheria ha ucciso il pluralismo, strozzando tutti i media a lui contrari: molti hanno dovuto chiudere. A fare i complimenti al post di Orbán è arrivato il capo del Fondo sovrano russo Kirill Dmitriev, che ha definito il primo ministro la voce della ragione in Europa. Anche Dmitriev sa poco di libertà di parola e anche di libertà sui social: in Russia basta un post per finire in prigione.

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