ritorno a parigi
Nessuna concessione senza Kyiv, nessuna trattativa senza i volenterosi. Zelensky vede Macron
La questione dei territori “è la più difficile” nei negoziati di pace per mettere fine alla guerra, ha detto ieri il presidente ucraino nella sua decima visita a Parigi dall’invasione russa. Il punto sulle trattative dopo i progressi registrati a Ginevra e in Florida
Parigi. La questione dei territori “è la più difficile” nei negoziati di pace per mettere fine alla guerra in Ucraina. Lo ha detto ieri il presidente Volodymyr Zelensky, in apertura della conferenza stampa all’Eliseo con il suo omologo francese Emmanuel Macron. Si tratta della decima visita del leader ucraino a Parigi dall’invasione russa dell’Ucraina. Una visita per fare il punto sulle trattative dopo i progressi registrati a Ginevra e in Florida tra i negoziatori ucraini e americani e per ribadire che l’accordo di pace non deve essere una resa a Mosca. “Dobbiamo fare in modo che la Russia non abbia l’impressione di ottenere una ricompensa per questa guerra”, ha detto Zelensky, riferendosi alle rivendicazioni territoriali di Mosca. Macron ha sottolineato che “solo l’Ucraina può decidere della sorte dei suoi territori” nel quadro dei negoziati di pace con la Russia. “Quando si parla di garanzie di sicurezza, queste non possono essere discusse o negoziate senza che gli ucraini, poiché è il loro territorio, siano seduti al tavolo delle trattative, e senza che gli europei e tutti gli alleati della coalizione dei volonterosi, poiché sono loro i garanti, siano seduti al tavolo delle trattative”. Per ora, ha concluso il presidente francese, “non esiste un piano di pace completo. (mz)
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