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l'incontro
E adesso Zelensky torna a Parigi
Il presidente francese Emmanuel Macron incontrerà il presidente ucraino: l'obiettivo è mettere l’eccellenza francese nel settore dell’industria degli armamenti al servizio della difesa ucraina e “consentirle di acquisire i sistemi necessari per rispondere all’aggressione russa
Parigi. Lunedì prossimo, per la nona volta da quando la Russia ha invaso l’Ucraina nel febbraio del 2022, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si recherà a Parigi per incontrare il capo dello stato francese Emmanuel Macron. Il bilaterale, annunciato ieri dall’Eliseo, “consentirà di riaffermare l’impegno a lungo termine della Francia a fianco dell’Ucraina e di mantenere lo slancio del lavoro intrapreso sulla questione delle garanzie di sicurezza nel quadro della coalizione dei volonterosi, la cui ultima riunione si è tenuta il 24 ottobre 2025”. L’incontro, sottolinea la presidenza della Repubblica francese, “permetterà inoltre ai due leader di discutere delle questioni relative alla cooperazione bilaterale, in particolare nei settori dell’energia, dell’economia e della difesa”. Secondo quanto riferito da fonti dell’Eliseo, la giornata inizierà alla base aerea militare di Villacoublay, a sud-ovest di Parigi, dove Macron e Zelensky affronteranno il tema della cooperazione dei due paesi in materia di difesa e armamenti, ma anche la questione della modernizzazione dell’esercito ucraino per avvicinarsi agli standard della Nato.
L’obiettivo è “mettere l’eccellenza francese nel settore dell’industria degli armamenti al servizio della difesa” di Kyiv e “consentirle di acquisire i sistemi necessari per rispondere all’aggressione russa”, ha sottolineato la presidenza, evocando in particolare “la difesa del cielo ucraino”. La lotta contro i droni è una delle priorità all’ordine del giorno, secondo l’Eliseo, che ha condannato “con la massima veemenza gli attacchi che hanno nuovamente colpito Kyiv durante la notte”. Secondo fonti della Lettre A, sito di informazioni confidenziali, Parigi vuole approfittare della visita di Zelensky per mettere in vetrina i droni made in France e recuperare il ritardo accumulato con i vicini tedesco e danese nella consegna e nella fabbricazione di droni a Kyiv. Nelle ultime settimane, secondo le stesse fonti, ci sarebbero state delle discussioni tra diversi costruttori, tra cui Parrot e Alta Ares, e il direttore degli affari politici del ministero degli Esteri francese, Frédéric Mondoloni, per rafforzare la strategia volta a promuovere i droni francesi. Una partnership industriale franco-ucraina per insediare una fabbrica di droni in Ucraina sarebbe inoltre al vaglio.
Secondo le informazioni del sito Intelligence online, la Pmi francese Turgis & Gaillard potrebbe fornire le tecnologie per produrre sul posto dei piccoli droni tattici e munizioni vaganti, dette “droni kamikaze”. Il costruttore automobilistico Renault sarebbe stato contattato dal ministero della Difesa francese per collaborare al progetto. Stando a quanto evidenziato da un rapporto pubblicato dallo stesso ministero a metà settembre, gli aiuti destinati all’Ucraina tra il 24 febbraio 2022 e il 31 dicembre 2024 ammontano a 8,6 miliardi di euro. Il sostegno militare (cessione e trasporto di armi, manutenzione in condizioni operative, addestramento dei soldati ucraini e forniture di munizioni) è costato alla Francia 5,9 miliardi di euro. A questa somma si aggiungono 400 milioni di euro investiti nel fondo bilaterale di sostegno all’Ucraina e il contributo della Francia allo Strumento europeo per la pace (Efp), istituito per aiutare gli stati membri dell’Ue che forniscono armi a Kyiv. Il contributo francese ammonta al 18 per cento dell’importo totale, pari a 2,3 miliardi di euro.
Durante l’ultima riunione dei volenterosi, tenutasi a Londra il 24 ottobre, Macron ha annunciato, oltre all’invio di nuovi missili antiaerei Aster, altri aerei da caccia Mirage 2000. Finora, la Francia ha inviato a Kyiv tre Mirage 2000 sui sei promessi, e uno degli apparecchi è stato abbattuto a luglio. Sono 120 i cannoni Caesar attualmente utilizzati sul fronte ucraino, secondo quanto riferito ad ottobre dall’azienda che li produce, Knds France. Parigi ha equipaggiato l’esercito di Kyiv con più di 250 veicoli blindati Vab dall’inizio del conflitto e prevede di consegnarne altre centinaia. L’obiettivo della Francia è quello di garantire un aiuto duraturo all’Ucraina, ponendo l’accento su “settori chiave quali l’artiglieria, gli attacchi in profondità o la difesa terra-aria”, si legge nel rapporto di settembre del ministero della Difesa. Lunedì, Macron e Zelensky faranno visita al quartier generale della “forza multinazionale Ucraina”, che 35 paesi stanno preparando in vista di un potenziale accordo di cessate il fuoco tra Kyiv e Mosca. Il quartier generale, assicura l’Eliseo, è già “operativo” e “già in grado” di “schierare una forza il giorno successivo al cessate il fuoco”.