editoriali

La quarta banca di Spagna sanziona i conti dei clienti dello stato ebraico

Redazione

Dopo l’embargo totale sulle armi, il banco Sabadell impone ai clienti israeliani di firmare moduli che li impegnano a non “violare il decreto sul genocidio a Gaza”. Una misura che ricorda gli abusi economici contro gli ebrei sotto il nazismo

Da due anni, la Spagna si è intestata la guerra politica a Israele, dalle università che boicottano quelle israeliane al governo che, unico in Europa, ha votato un embargo totale delle armi da e verso Israele, tanto da aver raccolto i più sinceri ringraziamenti di Hamas.  


Ora i cittadini israeliani con un conto presso la banca spagnola Sabadell, la quarta del paese e la principale in Catalogna, hanno difficoltà nel trasferire fondi da Israele. La banca ha chiesto ai clienti israeliani di compilare moduli in cui dichiarano di impegnarsi a non violare il decreto spagnolo riguardante il “genocidio a Gaza”. Un documento inviato dalla banca ai clienti israeliani, ottenuto dal giornale Israel Hayom, contiene requisiti straordinari. Richiede ai clienti di dichiarare che la loro transazione non viola le restrizioni imposte da un decreto spagnolo del 23 settembre scorso, “che adotta misure urgenti contro il genocidio a Gaza e a sostegno della popolazione palestinese”. Siamo tornati al Davide discolpati. 


Dopo la Notte dei Cristalli, il Reich nazista bloccò tutti i pagamenti assicurativi che avrebbero dovuto essere versati ai proprietari di immobili ebraici, che dovettero quindi farsi carico delle riparazioni degli stessi dopo il pogrom. Dopo il pagamento delle multe e delle tasse extra, i fondi ebraici rimanenti furono versati su conti bloccati presso banche tedesche. I proprietari ebrei potevano prelevare solo una somma mensile fissa, il minimo necessario per le spese di sopravvivenza. Durante la guerra, lo stato tedesco sequestrò le somme rimanenti su questi conti bloccati. 


Chi conosce la storia europea dovrebbe essere più prudente nel riportare in auge misure antisemite odiose. 

Di più su questi argomenti: