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Il vertice all'Aia
Così la monarchia olandese (con Rutte) ha garantito il buon umore di Trump
Il pernottamento nella tenuta bucolica di Guglielmo Alessandro d’Oranje-Nassau, l'indiscutibile ospitalità del re e i salamelecchi del segretario generale: da primus inter pares, il presidente americano è stato il convitato d’onore al vertice della Nato
L’Aia. Donald Trump ha una passione per corone e case reali, si è anche messo sul suo Truth in abiti regali scrivendo: “Lunga vita al re”. Per questo, una delle armi per imbonire il presidente americano al vertice della Nato all’Aia è stata proprio la monarchia: da primus inter pares, è stato il convitato d’onore alla Corte olandese. Un soggiorno graditissimo al tycoon, a tal punto – si dice – da aver trasmesso un influsso positivo all’intero incontro: sedersi al tavolo con un Trump euforico è tutta un’altra cosa.
Tra “Israele e Iran non sanno che cazzo stanno facendo” – parole avvelenate prima di volare nei Paesi Bassi – e “sono davvero fiero di loro”, c’è di mezzo soltanto il pernottamento nella tenuta bucolica di Guglielmo Alessandro d’Oranje-Nassau. Evidentemente un toccasana. “Ho dormito benissimo”, ha sorriso il presidente al risveglio, dopo la simbolica cena coi leader globali presso l’Huis Ten Bosch. Tutto si è svolto “nella più accogliente e rilassata atmosfera olandese”, ha assicurato pure Sua maestà. Con tutto lo zelo del caso: inizialmente Trump aveva in programma di stare in un hotel sul mare, ma è stato il re a insistere e offrirgli un’indiscutibile ospitalità. Una manovra diplomatica piuttosto inedita, all’interno del protocollo di Corte olandese, che di solito non prevede simili premure per gli statisti. Lo sa anche la Casa Bianca, che ha acclamato “quest’evento storico fra i nostri due paesi” (il precedente reale per Trump invece c’era già: tè dalla regina d’Inghilterra nel 2019).
Un ruolo non secondario, anche qui, l’ha ricoperto il segretario generale Mark Rutte. Che oltre ai salamelecchi riservati al presidente americano nel corso del summit, dietro le quinte ha agito da gran ciambellano fra i due capi di stato. Era lui il premier olandese ai tempi dell’incoronazione di Guglielmo Alessandro e l’ha accompagnato per oltre un decennio. Così, in occasione del primo vertice Nato di sempre nei Paesi Bassi, Rutte ha saputo rimettere gli Oranje-Nassau al centro della scena. “Quello che succede a palazzo resta a palazzo”, ha sorriso poi il sovrano. “Ma abbiamo trascorso del tempo piacevole e ricevere qui il presidente degli Stati Uniti è stato splendido”.
Dal palco della Nato, Trump ricambia. “Stamattina ho fatto colazione col re e la regina: sono persone fantastiche, Rutte è un amico, l’Olanda è un paese meraviglioso e ha un grande popolo”. Missione compiuta. Anche se dietro le quinte, all’occhio attento dei social non è sfuggito un dettaglio nella foto di rito fra la coppia reale e Trump: la regina Máxima lo osserva, si gira e fa una smorfia di malcelato disgusto. Per quale motivo non si sa.