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spie e informazioni
Zelensky denuncia la disonestà di Orbán contro gli ucraini
“Budapest ha cercato di interferire negli affari interni ucraini in decine di modi: abbiamo fermato la distribuzione di passaporti illegali in Transcarpazia prima della guerra, ma ci siamo mossi con molta cautela”. Le parole del presidente ucraino nella sua prima intervista a un media ungherese
La politica di Viktor Orbán “sfortunatamente è anti ucraina e anti europea, e la usa per la politica interna: vuole usare la guerra in Ucraina per avvantaggiarsi elettoralmente, e questa è una cosa disonesta”, ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nella sua prima intervista a un media ungherese, Valasz, dopo milleduecento giorni di aggressione della Russia. Zelensky non è contento che il premier ungherese sia dalla parte di Vladimir Putin più che da quella degli ucraini, parla con rammarico del fatto che un anno fa, a luglio, quando Orbán era andato a Kyiv non gli avesse detto che era diretto, subito dopo a Mosca: ripete di nuovo il termine “disonesto”. Zelensky diventa molto preciso quando il giornalista gli chiede degli arresti da parte dei servizi di Kyiv di quelle che considera delle spie ungheresi in Ucraina e della conseguente rappresaglia ungherese: “Budapest ha cercato di interferire negli affari interni ucraini in decine di modi: abbiamo fermato la distribuzione di passaporti illegali in Transcarpazia prima della guerra, ma ci siamo mossi con molta cautela. Perché questo caso lo abbiamo reso pubblico? Abbiamo foto e video di vari incontri organizzati dai servizi ungheresi, il Knbsz, che possiamo rendere pubblici. Non voglio fare minacce a nessuno, ma abbiamo tutto in nostro possesso. E con tutto intendo anche come il Knbsz ha pagato i suoi asset, abbiamo tutto documentato. La rete ungherese è stata sviluppata dal 2021 e le questioni relative a informazioni militare sono state sollevate nel 2024 e nel 2025. Il trasferimento più recente è di quest’anno”.
Zelensky pone poi la domanda cruciale: per chi Budapest sta raccogliendo queste informazioni? “Ho chiesto ai funzionari della Nato se sono stati loro a chiedere all’Ungheria di raccogliere dati su questi temi, hanno risposto di no”, dice il presidente ucraino che denuncia la radicalizzione della società ungherese in chiave anti ucraina come un piano ben preciso. E “un errore storico”, che può essere risolto, ma non se il volto di Zelensky continua a essere sui manifesti elettorali di Orbán, come quello del nemico.