Bruxelles. Ursula von der Leyen alla fine ha ceduto. L'europarlamentare tedesco della Cdu, Markus Pieper, ha deciso di rinunciare all'incarico di Inviato dell'Ue per le Piccole e Medie Imprese, dove era stato imposto dalla presidente della Commissione, nonostante fosse stato considerato il peggiore dei candidati preselezionati e malgrado il parere contrario del commissario responsabile, il francese, Thierry Breton. La nomina ufficiale era avvenuta il 31 di gennaio. Il PieperGate è scoppiato tre settimane dopo, il 22 febbraio, quando Il Foglio e la newsletter Il Mattinale Europeo hanno rivelato i contorni e i dettagli delle manovre della presidente della Commissione, che hanno portato alla nomina di Pieper: un sospetto caso di favoritismo da parte di von der Leyen per ragioni di partito. Era necessario liberare un posto nella lista della Cdu in Nord Reno-Westfalia per un candidato donna alle elezioni europee. Von der Leyen aveva bisogno del sostegno della Cdu per diventare la Spitzenkandidat del Ppe. All'interno del Ppe, la presidente uscente della Commissione non suscitava grande entusiasmo al momento di ottenere l'appoggio per un secondo mandato. Qualche settimana dopo si sarebbe tenuto il Congresso di Bucarest del Ppe, dove von der Leyen ha messo l'Inviato dell'Ue per le Pmi al centro del suo programma per la prossima legislatura.
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