il vertice

Meloni vola al Consiglio europeo sull'Ucraina con l'ombra di Salvini

Contano i fatti, dice la premier rivendicando il sostegno del governo a Kyiv. Ma le parole del leader del Carroccio sulla Russia la accompagnano fino al vertice di Bruxelles con i 27. All'ordine del giorno anche medio oriente, difesa, immigrazione e agricoltura 

Sostegno all'Ucraina come primo punto, difesa e sicurezza, medio oriente, allargamento, immigrazione e agricoltura: sono questi i temi principali di cui parleranno i capi di stato e di governo riuniti oggi e domani a Bruxelles. La premier Giorgia Meloni è arrivata nella tarda mattinata all'Europa Building di Bruxelles e insieme agli altri leader europei parteciperà a un pranzo con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Come ha scandito alla Camera e al Senato nei giorni scorsi, Meloni ribadirà la ferma volontà di sostenere Kyiv garantendo sulla compattezza del suo governo, nonostante le aperture di credito del vicepremier Matteo Salvini che ha parlato delle elezioni in Russia come di un voto democratico. Parole che a Bruxelles non sono passate inosservate.

 

Come abbiamo raccontato sul Foglio, oggi il presidente del Consiglio europeo Charles Michel chiederà ai ventisette uno sforzo maggiore per far fronte alla minaccia russa e al rischio di un ritorno di Donald Trump. La logica è una e di draghiana memoria: "Whatever it takes". 

Secondo l'edizione europea del portale "Politico", con un potenziale ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca "i leader europei temono sempre più uno scenario in cui gli Stati Uniti mettano in discussione le sue garanzie di sicurezza per l'Europa, così come che la Russia possa decidere di testare quanto sia ferrea la clausola di difesa collettiva della Nato prendendo di mira un paese membro dell'alleanza". Fra le opzioni sul tavolo, date le scarse capacità di manovra in termini di bilancio, secondo "Politico", "l'idea di emettere un altro round di obbligazioni congiunte dell'Ue sta guadagnando terreno. Si è formata un'alleanza guidata da Francia, Estonia e Polonia a favore del prestito congiunto" che, tuttavia, dovrà superare lo scetticismo di Germania e Paesi Bassi.

Sul fronte della Difesa interna, i capi di stato e di governo discuteranno della necessità di rendere l'industria più forte e competitiva, rafforzando la base industriale e tecnologica attraverso una strategia e un programma di investimenti. 

All'ordine del giorno c'è anche il medio oriente. Come ha detto ieri a Montecitorio la presidente del consiglio Meloni, l'auspicio è che si possa arrivare a una posizione univoca da parte del Consiglio europeo che non si è riusciti a raggiungere nella riunione dello scorso dicembre.

Meloni ha anche rivendicato l'iscrizione tra i temi in agenda di immigrazione e agricoltura, dopo le proteste dei trattori delle scorse settimane. Due richieste sostenuta anche dall'Italia che hanno trovato spazio nel calendario dei lavori. Nell'ultima riunione del Consiglio europeo, i ventisette leader hanno sottolineato l'importanza di adottare un approccio che unisca una maggiore presenza europea oltre confine, attraverso partenariati con i paesi di origine e di transito – e la recente missione in Egitto di Meloni e von der Leyen si inserisce in questo quadro – e un maggiore controllo delle frontiere esterne.

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