Boris Nemtsov (gettyimages)

le parole

Così Nemtsov nel 2014 si opponeva all'invasione dell'Ucraina 

Traduciamo alcune dichiarazioni contro la guerra rilasciate dal politico russo Boris Nemtsov, in occasione dell’anniversario del suo assassinio il 27 febbraio 2015

Quando Boris Nemtsov è stato ucciso a due passi dal Cremlino tutto è cambiato in Russia: tutti gli oppositori di Vladimir Putin hanno capito che il presidente stava cambiando per sempre le regole della politica, chi lo contestava non era più un oppositore ma era diventato un traditore da eliminare. Nemtsov fu il primo a chiamare la gente in strada, creò un movimento interessante e unito, un programma per un’opposizione schietta e guardinga che non era disposta a chiudere gli occhi sui  brogli elettorali che stavano permettendo di eternare il potere di Putin:  neppure i russi erano disposti a quei tempi e scendevano in piazza in tanti. Nemtsov aveva un’idea cristallina della posizione internazionale della Russia, condannò con chiarezza l’annessione della Crimea e la guerra nel Donbas e disse quello che in pochi avevano capito: Putin in Ucraina aveva iniziato una guerra per blindare il suo futuro al Cremlino e per fermare quel vento di rivoluzioni che da Kyiv sarebbe arrivato a Mosca, prima o poi, e probabilmente sarebbe passato per la figura di Nemtsov. Aveva previsto le mosse  del presidente russo. Nel 2015, dopo il suo assassinio, il Cremlino tentò di avvelenare per la prima volta uno dei suoi collaboratori, il  delfino di Nemtsov: Vladimir Kara-Murza, adesso in una colonia penale.

 

 

Siamo i due grandi paesi slavi. Se uno di noi – l’Ucraina – riuscisse a diventare europeo, sarebbe un faro, una stella  polare per noi russi. Potremo dire (a chi è al potere): “Ne abbiamo abbastanza della vostra misera e corrotta Bisanzio. Le vostre cortine di ferro, la vostra aggressività, il vostro odio per tutti gli esseri viventi. Qui voi sedete con la vostra polizia antisommossa e i vostri manganelli – mentre laggiù c’è Kyiv! La capitale della Rus’ di Kyiv. 4 luglio 2014, da un’intervista con il giornalista ucraino Dmitry Gordon.


Durante tutto l’evento, la gente mi ha chiesto: perché sei venuto a questa marcia? Perché sono un patriota del mio paese, perché mi oppongo alla guerra. Non voglio vedere i soldati di Mosca, Yaroslavl, Nizhny Novgorod tornare nei sacchi per cadaveri. Le nostre madri, mogli e bambini che piangono – non voglio questo. Non credo che abbiamo il diritto di comportarci in questo modo nei confronti di un paese amico. E’ sfacciato e vile. E soprattutto danneggerà la Russia. (…) Dobbiamo dire no alla guerra. Dobbiamo chiedere la fine di questa follia senile. Dobbiamo chiedere una Russia e un’Ucraina senza Putin. Gloria alla Russia! Gloria all’Ucraina! 15 marzo 2014, da un discorso tenuto alla manifestazione di protesta contro la guerra della Marcia per la Pace a Mosca.

In qualsiasi momento possono mandarvi – e alcuni sono già stati mandati – a combattere contro l’Ucraina. Come comandante in capo, Putin sa benissimo che il coinvolgimento delle nostre forze armate nelle operazioni di combattimento nell’Ucraina orientale è illegale. Non ha un mandato di guerra, né ha il permesso del Consiglio della Federazione per inviare i nostri militari all’estero. E’ proprio per questo che state combattendo senza alcun segno distintivo e tutti i vostri veicoli militari hanno i segni di identificazione oscurati. (...) Putin e il suo comandante sono pronti ad abbandonarvi in qualsiasi momento: diranno che non vi hanno mandato in guerra e, se vi succede qualcosa, i vostri parenti non scopriranno mai la verità. Avete giurato di proteggere la patria dai nemici, non di combattere i nostri fratelli ucraini ortodossi. La guerra contro l’Ucraina è un crimine che non va in prescrizione. Questa guerra fa il gioco dei nemici della Russia. Non è la vostra guerra. Non è la nostra guerra. E’ la guerra di Putin per il potere e il denaro. Ed è la guerra dei suoi complici miliardari. Ricordate: state combattendo e morendo per loro, non per la Russia. 29 agosto 2014, da un discorso ai soldati russi.

Noi, cittadini russi, patrioti che rispettiamo i valori democratici sanciti dalla nostra Costituzione, consideriamo inaccettabile e distruttiva per il nostro paese l’aggressione  criminale portata avanti dalla nostra leadership politica contro uno stato sovrano vicino. Chiediamo:
– La fine di questa impresa aggressiva: i nostri leader devono rimuovere le truppe russe dal territorio ucraino e porre fine alla propaganda, al sostegno materiale e  militare ai separatisti nel sud-est dell’Ucraina;
– Un’indagine penale sui fatti che hanno portato le autorità a costringere illegalmente le truppe russe a partecipare ai combattimenti nel sud-est dell’Ucraina, cosa che ha causato a molti di loro gravi ferite o addirittura la morte;
– La fine delle menzogne e dell’isteria propagandistica dei canali televisivi statali, la fine della diffamazione e della persecuzione dei cittadini che condannano pubblicamente l’aggressione in Ucraina e l’annessione della Crimea come “quinta colonna”, e che sia loro consentito di esprimersi liberamente e difendere il loro punto di vista nei media;
– La fine dell’approvazione e l’abrogazione delle cosiddette misure anti-sanzioni già approvate, che hanno portato a un forte aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e hanno limitato i diritti dei cittadini e la scelta dei consumatori.
– La fine della guerra commerciale e del gas contro l’Ucraina.
Crediamo che tutti i responsabili dell’organizzazione della guerra in Ucraina debbano rispondere dei loro crimini davanti ai tribunali nazionali e internazionali. 12 dicembre 2014. Nemtsov ha partecipato alla stesura e alla firma di questa risoluzione per la Marcia per la Pace di tutta la Russia.


Perché sono contrario alla guerra con l’Ucraina? Non voglio che le persone muoiano. Non voglio che muoiano i russi, non voglio che muoiano gli ucraini. Non voglio che ci siano profughi, ma il loro numero si avvicina al milione.  Considero la guerra di Putin contro l’Ucraina il più grave dei crimini. Voglio dirlo subito: questa non è una guerra tra Russia e Ucraina. Non credo in questa definizione. Questa guerra appartiene a Putin. E’ una guerra assolutamente cinica, ingannevole, sanguinosa e fratricida contro i nostri fratelli in Ucraina. Il motivo per cui sta conducendo questa guerra non è un mistero. Tutto ciò che sta facendo, sia all’interno che all’esterno del paese, ha un unico scopo: mantenere il potere a qualsiasi costo. Questa volta il  costo è la vita. Inviando unità militari regolari, ha commesso un crimine. Un reato che non va in prescrizione. 3 settembre 2014, da un’intervista a Radio Svoboda.


La nostra richiesta politica principale è la fine immediata della guerra con l’Ucraina. La ragione principale della crisi è che Putin ha lanciato una politica di guerra folle, aggressiva e mortale per il nostro paese e per molti dei suoi cittadini. La presenza di truppe russe  in Ucraina è documentata e provata. 27 febbraio 2015, la sua ultima apparizione in onda  con la stazione radio l’Eco di Mosca, tre ore e mezza prima del suo assassinio.

Estratti selezionati da Konstantin Valyakin
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