Editoriali

Per allargare le alleanze in Ucraina l'Ue deve dimostrare che vuole battere Putin

Redazione

Dalla Turchia agli Emirati Arabi Uniti, dal Brasile al Sud Africa, gli attori non allineati del “sud globale” si spostano sulla base di ciò che vedono sul campo di battaglia

L’Unione europea è ossessionata dall’arruolamento del cosiddetto “sud globale” nella campagna per sostenere l’Ucraina di fronte all’aggressione della Russia. Nell’ultimo anno ha moltiplicato le iniziative verso l’Africa, l’Asia e il Sud America per cercare di convincere i leader locali a unirsi al fronte occidentale che difende l’ordine internazionale fondato sulle regole, compreso impedire che le frontiere vengano modificate con la forza militare. Anche per questo lo “scherzo” telefonico a Giorgia Meloni è così imbarazzante.

In quei giorni di settembre, all’Assemblea generale dell’Onu, l’Ue faceva campagna verso i paesi africani per convincerli della sua determinazione sull’Ucraina. Anche il premier spagnolo è caduto nella trappola russa, ma lungi dall’ammettere stanchezza ed evocare vie d’uscita, Pedro Sánchez non ha mostrato alcuna ambiguità su Kyiv. Dopo l’attacco di Hamas contro Israele, una parte dell’Ue ha lanciato appelli al cessate il fuoco a Gaza per il timore di vedere i paesi arabi scivolare verso la Russia. Ma la diplomazia dell’Ue non ha dato risultati: dalla Turchia agli Emirati Arabi Uniti, dal Brasile al Sud Africa, gli attori non allineati del “sud globale” si spostano sulla base di ciò che vedono sul campo di battaglia. L’Ue dovrebbe prendere atto della loro visione del mondo transazionale fondata su interessi di breve periodo, come l’acquisto di petrolio russo da parte dell’India o le triangolazioni di tecnologie sotto sanzioni da parte del Kazakistan. E farebbe bene anche a reagire con più fermezza.

La prospettiva di sanzioni potrebbe spingere alcuni nel “sud globale” a non aiutare la Russia a eludere quelle occidentali. Ma il modo migliore per arruolarli è di convincerli che l’Ucraina vincerà la guerra con più armi, più finanziamenti e più fatti che accompagnino le parole “per tutto il tempo necessario”. Nessuno nel “sud globale” vorrà trovarsi tra un anno o due dalla parte sbagliata della storia, al fianco di una Russia sconfitta.

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