(foto EPA)

editoriali

Il modello Canada sull'immigrazione e qualche dubbio che avanza nel paese

Redazione

Anche tra i liberal inizia a crescere qualche incertezza sulle scelte in tema di politiche migratorie da parte del governo nordamericano

La popolazione canadese è in aumento, l’unico paese del G7 a farlo. Ma questo porta a delle riflessioni. L’agenzia nazionale di statistica del Canada ha pubblicato un rapporto che mostra che la popolazione canadese è cresciuta di 1,15 milioni persone da luglio 2022 a luglio 2023, e il tasso di crescita è adesso del 2,9 per cento – il più alto dal 1957, quando a contribuire al boom fu l’apice della crescita economica e la crisi dei rifugiati ungheresi. La politica demografica del governo Trudeau si basa soprattutto sull’immigrazione: nel rapporto si legge che il 98 per cento della crescita della popolazione canadese è legata agli immigrati e ai residenti non permanenti che grazie all’allentamento delle regole sui permessi di lavoro e studio sono aumentati nel giro di un anno del 46 per cento. Ma il dibattito è acceso.

 

Qualche giorno fa Andrew Perez, commentatore super liberal del Globe and Mail, ha scritto che dopo le violenze in Francia che sono seguite all’uccisione di Nahel Merzouk a giugno, in molti in Canada hanno alzato le spalle: “Certe cose non potrebbero mai succedere in un paese come il Canada. Ma è davvero possibile?”, si domanda Merzouk. “Il multiculturalismo è diventato una pietra miliare dell’identità canadese ed è stato accompagnato da una politica altrettanto popolare: quella di una forte immigrazione”, spiega il commentatore, ma questo non ha impedito all’opinione pubblica di avere un’idea diversa sull’immigrazione: “Il 61 per cento dei canadesi ritiene che l’obiettivo del governo federale di accogliere 500 mila residenti permanenti previsti nel 2025 sia ‘troppo alto’”. I leader politici restano fermi sulla convinzione che più immigrazione significhi crescita economica, e “in Canada il conservatorismo non è sinonimo di nativismo”, come in molti altri paesi occidentali. Il multiculturalismo canadese ha avuto molti meriti, ma prima o poi, scrive Perez, un leader populista agiterà il pericolo immigrazione, che a quel punto sarà difficile da gestire.

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