LA STORIA

Come è iniziata l'avventura del nuovo leader Kasselakis dentro a Syriza

Le priorità politiche secondo l'imprenditore e l'esempio da adottare di una "democrazia reale e diretta" come quella statunitense 

"Ho aderito perché credevo che con Tsipras avremmo potuto creare l'equivalente Partito Democratico della Grecia", scriveva in un editoriale a luglio il nuovo presidente del partito di sinistra greco

"Tre mesi fa ho deciso di impegnarmi attivamente nelle elezioni nazionali greche come breve intermezzo tra due capitoli della mia carriera imprenditoriale. Espatriato e trasferitomi in un collegio del Massachusetts, ho vissuto fuori dalla Grecia per il 60 per cento della mia vita. Fortunatamente, data la natura della mia attività nel settore delle spedizioni negli ultimi sei anni, ho avuto modo di riconnettermi con la Grecia su una base più 'regolare' e sono stato in grado di formarmi un'opinione personale sui cambiamenti di cui il paese ha bisogno", così scriveva a luglio il nuovo presidente del partito di sinistra greco Syriza, Stefanos Kasselakis, imprenditore ed ex trader di Goldman Sachs, in un editoriale sul quotidiano greco Ekathimerini, 

 

Kasselakis racconta la sua candidatura al Parlamento per il partito Syriza, in aprile, "in un posto d'onore in rappresentanza degli espatriati". "Non è stata una decisione scontata: Dal 2012 avevo sviluppato un ottimo rapporto con Kyriakos Mitsotakis quando era deputato, poi ministro del governo e infine capo del partito Nuova Democrazia. Ho scritto un endorsement per lui sul National Herald mentre era in lizza per la leadership del partito. Avevo – e ho tuttora – molto rispetto per la sua persona". Negli ultimi due anni Kasselakis ha conosciuto il gruppo dirigente di Syriza e l'ex primo ministro Alexis Tsipras, che si è preso il tempo necessario "per capire la mia storia e i miei valori" e  ha invitato l'economista cretese a partecipare al ballottaggio di Syriza "senza alcuna contropartita". Tsipras gli avrebbe detto: "Abbiamo bisogno di persone come te qui". 

 

"Ho aderito a Syriza perché credevo che con Tsipras avremmo potuto creare l'equivalente Partito Democratico della Grecia, in grado di attuare una miscela di cambiamenti politici che vanno da proposte di legge bipartisan sull'economia e sulla riforma della giustizia a protezioni progressiste sui diritti umani, sulla casa, sulla povertà, ecc. Ho trascorso molto tempo con Tsipras a giugno, durante la campagna elettorale in tutto il paese, e non mi pento assolutamente di aver dedicato il mio tempo, le mie energie e i miei fondi personali a sostenere la nostra causa 'democratica'", scrive Kasselakis su Ekathimerini. Da allora, Tsipras si è dimesso e Kasselakis si è ritrovato in "una situazione di vuoto": non perché non avesse più un ruolo politico ufficiale ma "perché non riesco a scorgere all'orizzonte democratici al governo. Democratici che, proprio come negli Stati Uniti, offrono una grande  rosa di esperti per gestire la burocrazia". 

 

Nell'editoriale Kasselakis scrive come "se l'intenzione è quella di tornare a governare" sia  necessaria una vera introspezione all'interno del partito,  Syriza dovrebbe copiare al più presto la formula statunitense. Abbracciare inequivocabilmente anche il centro politico, chiarire che una gestione fiscale prudente non è negoziabile e mettere in mostra il talento manageriale del suo futuro gabinetto. Ecco "solo alcune priorità politiche che i democratici greci dovrebbero mettere in primo piano" secondo l'imprenditore: 

 

- Sgravi fiscali sul reddito dei dipendenti del settore privato e pubblico;

- Incentivi fiscali significativi per le aziende che creano pool di stock option per i dipendenti e per le aziende che si trasferiscono al di fuori della regione di Atene;

- Riforme drastiche del sistema giudiziario: imposizione di un termine di decisione di tre anni per le controversie commerciali, autorizzazione alla rappresentanza legale a distanza, obbligo di sottoporre tutti i casi di appropriazione indebita di fondi pubblici a un tribunale di prima istanza entro tre anni, il tutto con un supporto amministrativo completo;

- Separare la leadership della Corte suprema dalla nomina parlamentare o altrimenti stabilire una soglia di super-maggioranza molto più alta;

- Obbligare la piena divulgazione di tutti i prestiti dei parlamentari e dei membri del gabinetto: non solo l'importo nominale, ma anche tutti i termini, i rifinanziamenti, ecc;

- Porre fine al sistema di gestione degli ospedali con nomine politiche e sostituirlo con un sistema di gestione duale tra la leadership eletta dal personale e gli esperti esterni dell'amministrazione ospedaliera;

- Creare una trasparenza in tempo reale sulle offerte governative, invece di una semplice divulgazione dopo la decisione, e consentire un feedback tempestivo dei cittadini sulle "scritte in piccolo";

- Consentire il feedback pubblico dei cittadini su qualsiasi disegno di legge, in modo da poter individuare e prevenire le scappatoie;

- Risolvere immediatamente le sfide abitative e di pianificazione familiare che le famiglie militari devono affrontare;

- Ripensare completamente i nove mesi di servizio militare obbligatorio per renderli un'esperienza molto più significativa e utile per i giovani, ragazzi e ragazze, e creare un percorso per gli espatriati da coinvolgere;

- Permettere il voto per corrispondenza, in modo che le persone possano votare da qualsiasi luogo in cui vivono o lavorano (e per favore, usiamo finalmente gli scanner per contare i voti);

- Legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso, implementare la formazione sulla diversità in tutto il settore pubblico, consentire alle donne single di ricevere finanziamenti per la fertilità e i trattamenti di fecondazione in vitro, concedere la cittadinanza a tutti i bambini immigrati che sono nati e cresciuti in Grecia e affrontare la recidiva con generosi piani di reintegrazione; 

- Accelerare drasticamente i processi di approvvigionamento delle attrezzature di laboratorio universitarie per la ricerca e lo sviluppo ed espellere chiunque danneggi le proprietà dell'università e dei contribuenti (prima di discutere di università private presumibilmente regolamentate, mettiamo in atto tutto questo nell'arco di cinque anni);

- Fornire un alloggio gratuito a tutti gli insegnanti che prestano servizio in località remote;

- Decentrare l'acquisto di energia elettrica in modo che le comunità locali possano essere ricompensate per la produzione indipendente di energia rinnovabile.

 

 Stefanos Kasselakis conclude così il suo editoriale: "Il luogo in cui Syriza dovrebbe implementare la sua eredità di sinistra è dentro... se stessa! Tutti i comitati devono essere eletti dai suoi membri; tutti i membri di una località devono eleggere direttamente e quindi decidere le proprie schede elettorali (invece di quelle che vengono consegnate da una manciata di persone ad Atene); tutti i gruppi di membri locali devono fornire un feedback sulle proposte politiche e sui disegni di legge prima che il quartier generale del partito renda pubblica la posizione formale. In altre parole, Syriza dovrebbe dare l'esempio adottando essa stessa una democrazia reale e diretta. La società greca vuole soluzioni e risultati, e lo stesso vale per gli espatriati che vogliono tornare nel paese. Spero davvero che Syriza si alzi in piedi per diventare i democratici al governo di cui la mia patria ha disperatamente bisogno". 

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