Elezioni spagnole

Feijòo (Pp): “Meloni nel Ppe? Auspicabile per l'Ue”

Redazione

Il leader del Partito popolare spagnolo in un’intervista a El Mundo parla degli scenari di governo in Spagna e del possibile ingresso della premier italiana nei popolari europei: "Dipenderà dal suo atteggiamento"

“Credo che la signora Meloni potrà avere in futuro maggiori contatti con il Partito popolare europeo” rispetto a quelli che ha oggi con Vox. Risponde così Alberto Núñez Feijóo, presidente del Partito popolare spagnolo (Pp), a una domanda sull’appoggio da parte di Giorgia Meloni al partito di estrema destra spagnolo. La scelta della presidente del Consiglio di schierarsi ancora una volta con Santiago Abascal, la scorsa settimana, sembra non aver infastidito il leader dei popolari, che anzi apre anche la porta a un possibile ingresso di Fratelli d’Italia nella famiglia del Ppe. “Dipenderà dall’atteggiamento della signora Meloni, però sono convinto, da quanto mi dice l’amico Antonio Tajani, che le posizioni di Meloni oggi ci preoccupano molto meno rispetto al momento in cui è stata eletta al governo”, dice Feijòo. Insomma, sarebbe auspicabile per l’Ue un eventuale ingresso di Meloni nel Ppe? “Indubbiamente”, chiosa secco il capo del centrodestra spagnolo. 

  

Parlando invece degli scenari interni, il presidente del Pp continua nella sua strategia e cerca di convincere gli elettori, in particolari quelli avversi al presidente Sanchez, a convogliare verso il suo partito, forte del netto vantaggio che gli ultimi sondaggi gli attribuiscono. “Continuerò sulla strada indicata dalle urne e io personalmente chiedo agli elettori di assicurarci un governo pulito, senza coalizioni” dichiara Feijòo. Non è una novità che l’ex presidente della Galizia non veda di buon occhio un governo con Vox, anche se in caso di mancata maggioranza assoluta questa sarà l’unica via percorribile. “La gente sa benissimo che mettere in piedi un governo di coalizione con Vox non è la scelta migliore per la Spagna", ammette. "E che non esiste nessun partito che possa sentirsi legittimato a ostacolare il nostro paese”.

 

In chiusura il leader del Pp illustra brevemente la sua idea di programma da attuare nei primi cento giorni di presidenza: “Sarà un governo più austero, innanzitutto. Secondo punto, l’autonomia della magistratura. Il pacchetto economico è inevitabile, in quanto dovremo negoziare il patto di stabilità e presentare una proposta in 90 giorni. Dovremo gestire con la massima diligenza la presidenza di turno dell’Ue. Pensiamo inoltre a un taglio fiscale e stiamo già lavorando sui decreti legislativi da varare. E ci sarà la riforma del codice penale”.