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la fuga

Un soldato americano ha disertato in Corea del nord

Giulia Pompili

Durante un tour della Joint Security Area di Panmunjom un militare di stanza in Corea del sud ha varcato il confine. La sua fuga avviene in un momento delicato nelle relazioni diplomatiche con Pyongyang, ma la vicenda potrebbe riaprire il dialogo interrotto con gli Stati Uniti

Sembrava un normalissimo tour della Joint Security Area di Panmunjom, l’unica area al confine tra Corea del nord e Corea del sud dove i soldati dei due paesi si fronteggiano – in realtà, al lato sud, a gestire l’area è il Comando delle Nazioni Unite in Corea, quello che nel 1953 firmò l’armistizio con il Nord e la Repubblica popolare cinese. Sembrava un normalissimo tour turistico, di quelli che regolarmente, tranne  nei momenti di alta tensione tra Nord e Sud, il Comando Onu autorizza per ragioni per lo più economiche: si entra controllatissimi e scortati solo con tour operator autorizzati, e il momento clou è l’arrivo alla Linea di demarcazione militare, tra i prefabbricati blu dove nel 1953 si firmò l’armistizio della Guerra di Corea e dove nel 2019, per la prima volta nella storia, un presidente americano in carica (Donald Trump) strinse la mano a un dittatore nordcoreano (Kim Jong Un), e per qualche secondo il primo entrò – semplicemente con un passo – dentro al territorio del regime. Sembrava un normalissimo tour turistico, quello di oggi pomeriggio nel lato sudcoreano della Joint Security Area, quando all’improvviso un uomo del gruppo ha fatto una specie di risata sinistra ad alta voce: “Ah ah ah”, ed è corso dall’altra parte, oltre la linea di confine, scomparendo dietro al Padiglione Phanmun nordcoreano, il palazzo gemello che si trova di fronte alla Freedom House sudcoreana. Il cittadino americano che faceva parte del gruppo avrebbe varcato il confine di proposito – quindi è ufficialmente un disertore. Secondo diversi media, si tratterebbe di Travis King, un soldato americano di stanza in Corea del sud che stava per essere rimpatriato in America per motivi disciplinari. Le diserzioni verso la Corea del nord da parte di cittadini americani sono rare: l’ultima volta è successo nel 2018 con Bruce Byron Lowrance, che oltrepassò il confine dalla Cina.  Poi ci sono i soldati che disertarono subito dopo la Guerra di Corea. Ancora meno frequenti sono le diserzioni nella Joint Security Area: nel 2017 un soldato nordcoreano, Oh Chong-song, corse verso il Sud mentre i suoi commilitoni gli sparavano addosso. 

La fuga di  Travis King arriva in un momento molto complicato tra Corea del sud e America nelle relazioni con la Corea del nord, sempre più aggressiva, che da mesi non risponde nemmeno alla cosiddetta hotline, la linea di comunicazione tra Seul e Pyongyang per le emergenze. Eppure, secondo alcuni osservatori, questa vicenda potrebbe portare a un dialogo diretto tra Washington e Pyongyang sul rilascio del cittadino statunitense, e quindi anche su altre questioni bilaterali. 

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  • Giulia Pompili
  • È nata il 4 luglio. Giornalista del Foglio da più di un decennio, scrive soprattutto di Asia orientale, di Giappone e Coree, di Cina e dei suoi rapporti con il resto del mondo, ma anche di sicurezza, Difesa e politica internazionale. È autrice della newsletter settimanale Katane, la prima in italiano sull’area dell’Indo-Pacifico, e ha scritto tre libri: "Sotto lo stesso cielo. Giappone, Taiwan e Corea, i rivali di Pechino che stanno facendo grande l'Asia", “Al cuore dell’Italia. Come Russia e Cina stanno cercando di conquistare il paese” con Valerio Valentini (entrambi per Mondadori), e “Belli da morire. Il lato oscuro del K-pop” (Rizzoli Lizard). È terzo dan di kendo.