da vilnius

Per il futuro dell'Ucraina nella Nato c'è una bozza, che non piace a Kyiv

Micol Flammini

Secondo il Financial Times, la dichiarazione che i leader dell'Alleanza discuteranno "promette di esterndere un invito" all'Ucraina. Ma mancano le tempistiche e Zelensky in viaggio per la capitale lituana dice: "l'incertezza è debolezza"

Vilnius, dalla nostra inviata. La bozza è pronta e i leader dell’Alleanza atlantica ne discuteranno nel pomeriggio. Rimangono le divisioni, le indecisioni, ma secondo il Fiancial Times la bozza segna una vittoria dei paesi del fianco orientale della Nato, della Francia e del Regno Unito e segnala che Kyiv ha compiuto passi importanti verso l’adesione nonostante l’invasione russa. La vittoria sta nel linguaggio, che Parigi e Londra volevano fosse quanto più incoraggiante possibile e puntuale nel riconoscere i progressi dell’Ucraina. Il premier britannico Rishi Sunak, appena arrivato a Vilnius, ha detto che il posto naturale dell’Ucraina è nella Nato e “ciò che è importante in questo vertice è che questo impegno sia riaffermato e che ci siano progressi dimostrabili verso tale obiettivo e penso che sia quello che vedremo”. Il presidente francese, Emmanuel Macron, nelle sue prime parole al vertice ha annunciato che invierà missili a lungo raggio Scalp e il Cremlino ha subito risposto che prenderà “contromisure”. 

Una persona che ha avuto accesso al testo ha detto al Financial Times che la bozza “promette di estendere un invito” all’Ucraina ad aderire alla Nato quando “gli alleati saranno d’accordo e le condizioni saranno soddisfatte”. Il punto è dimostrare che il compromesso c’è e indicare che l’adesione di Kyiv sarà una decisione politica accelerata in grado di aggirare il processo formale per entrare nella Nato. Prima dell’inizio del vertice, Stati Uniti e Germania avevano comunicato che non ci sarebbe stato un invito formale a Kyiv, che un’adesione senza condizioni non era ammissibile, ma un comunicato finale in grado di rilevare la volontà politica di aspettare l’Ucraina potrebbe essere un compromesso che l’Ucraina ha già commentato con disappunto. 

La bozza non fornisce una tempistica, anche se contiene la parola “invito” sulla quale avevano tanto insistito i leader di Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia, che ugualmente avevano sottolineato quanto fosse importante fare una distinzione tra una decisione politica e una decisione tecnica: quella che serve in questo momento è la prima. 

Il segretario della Nato Jens Stoltenberg ha detto che il testo della dichiarazione sarà reso noto oggi e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che è atteso a Vilnius, ha già risposto alle prime notizie che trapelano sulla bozza. Ha definito “assurdo” il fatto che l’Alleanza non abbia fissato un lasso di tempo per l’invito all’Ucraina: “Sembra che non ci sia disponibilità né a invitare l’Ucraina nella Nato né a renderla un membro dell’Alleanza. Ciò significa che viene lasciata una finestra di opportunità per negoziare l'adesione dell'Ucraina alla NATO nei negoziati con la Russia. E per la Russia, questo significa motivazione per continuare il suo terrore. L'incertezza è debolezza. E ne discuterò apertamente al vertice”. 

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  • Micol Flammini
  • Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Sul Foglio cura con Paola Peduzzi l’inserto EuPorn in cui racconta il lato sexy dell’Europa, ed è anche un podcast.