
da mosca a kyiv
La guerra sconfinata di Putin per le strade della regione di Belgorod
Mosca ha iniziato l'invasione per spostare i confini e adesso si ritrova gli scontri in casa e con gli incursori che non sa fermare alla frontiera
E’ vero che Russia e Ucraina erano due nazioni molto connesse prima dell’annessione illegittima della Crimea da parte di Mosca e prima dell’inizio della guerra nella regione del Donbas. E’ vero che il confine di oltre millecinquecento chilometri era ricco di scambi di persone, merci, accordi. Ed è vero che Kyiv avrebbe anche fatto a meno di rendere quella frontiera altamente militarizzata come avrebbe fatto a meno della guerra. Quello che appare illogico è che il Cremlino, che questa guerra l’ha iniziata e lungo quel confine ha ammassato soldati e mezzi militari, non sia in grado di sorvegliare la frontiera della guerra. Lunedì nella regione russa di Belgorod c’è stata un’imponente incursione armata, rivendicata da due gruppi di nazionalisti russi contrari al Cremlino – il Corpo dei volontari russi e la Legione libertà per la Russia – che è andata avanti fino al giorno seguente. Esistono immagini e video girati dagli incursori, con aria molto disinvolta e con piglio parecchio ironico. Non era la prima volta che qualcuno dimostrava che passare da una parte all’altra del confine fosse più semplice del previsto, e non è stata una semplice azione di sabotaggio, ma la dimostrazione che in Russia la guerra è in casa. Gli incursori sono arrivati vestiti da militari, ci sono stati bombardamenti, hanno portato anche i blindati. E il confine russo si è lasciato attraversare, nonostante le avvisaglie e i precedenti. Il Cremlino ha risposto prima con naturalezza, dicendo che dopo la “liberazione” di Artemovsk, il nome russo per Bakhmut, si aspettava un’azione del genere da parte degli ucraini. Ma il sabotaggio si è trasformato in un vero scontro, un’azione più grande, e allora il ministero della Difesa ha detto di aver dispiegato aerei e artiglieria e di aver neutralizzato settanta uomini, alcuni di nazionalità russa, alcuni di nazionalità ucraina, tutti nazisti. Kyiv ha smentito. L’operazione per respingere gli incursori è stata guidata dal colonnello generale Aleksandr Lapin, una delle alte cariche allontanate dalla guerra in Ucraina per i risultati scarsi e reintrodotte in Russia: Lapin è capo delle forze di terra della Federazione.
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- Micol Flammini
Micol Flammini è giornalista del Foglio. Scrive di Europa, soprattutto orientale, di Russia, di Israele, di storie, di personaggi, qualche volta di libri, calpestando volentieri il confine tra politica internazionale e letteratura. Ha studiato tra Udine e Cracovia, tra Mosca e Varsavia e si è ritrovata a Roma, un po’ per lavoro, tanto per amore. Sul Foglio cura con Paola Peduzzi l’inserto EuPorn in cui racconta il lato sexy dell’Europa, ed è anche un podcast.