Editoriali
Lo strano asse Giorgetti-Lindner
Roma vuole flessibilità, Berlino rigore. I rischi del piano Meloni per le elezioni europee del 2024
Il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, in un intervento sul Financial Times, ha chiarito la posizione della Germania sulle nuove regole fiscali europee. Non sono esattamente in sintonia con la linea morbida auspicata dal governo italiano, e in particolare dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che in questi mesi ha costruito un buon rapporto personale con il suo collega tedesco. Secondo Lindner, i paesi europei devono aggiustare i bilanci per evitare future crisi, soprattutto dopo gli sforzi finanziari degli ultimi anni per far fronte alla pandemia e all’invasione russa dell’Ucraina. Ora serve quindi più rigore, non più flessibilità. “Abbiamo bisogno di regole di politica fiscale chiare, che assicurino finanze pubbliche solide all’interno dell’Ue, e dobbiamo migliorarne l’applicazione – scrive Lindner. Il nostro obiettivo è rafforzare il Patto di stabilità e crescita, non indebolirlo”.
Per Lindner la proposta della Commissione europea lascia troppo spazio alla “negoziazione politica” con i singoli stati, mentre per ridurre i deficit e i debiti pubblici servono “parametri di riferimento numerici comprensibili” e “una regola di spesa semplice e trasparente”, da aggiungere ai parametri di Maastricht e alla procedura d’infrazione per la violazione della regola del 3 per cento. La linea del liberale Lindner, che ricalca l’appello alla “disciplina fiscale” del 2021, sempre sul Ft, del suo austero predecessore Wolfgang Schäuble, dovrebbe far riflettere il governo italiano. Perché la posizione di Lindner è anche quella di Friedrich Merz, nuovo leader della Cdu e pupillo di Schäuble. Se la strategia di Giorgia Meloni per le elezioni europee del 2024 è quella di creare una maggioranza di centrodestra tra Ppe e conservatori che faccia fuori il Pse, il rischio è di ritrovarsi con una commissione molto più rigorosa e meno disposta alla flessibilità fiscale della Commissione von der Leyen, sorretta da una grande coalizione con liberali e socialisti. Prima che i loro desideri diventino realtà, Meloni e Giorgetti farebbero meglio a fare prima i conti.
I conservatori inglesi