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il processo all'ex presidente

"Il mio crimine è difendere l'America”, ha detto Trump dal suo mondo capovolto

Giulio Silvano

Dopo l'udienza l'ex presidente ha parlato al paese da Mar-a-Lago, tra musica, bandiere e una folla di Forever Trumpers. E mentre si scagliava contro i giudici costruiva un altro pezzetto di campagna elettorale 

Lunedì sera Donald J. Trump era in Florida, poi è salito sul suo aereo, il Trump Force One, ed è arrivato a New York dove ha passato le successive venti ore nel suo ufficio, al ventiseiesimo piano della Trump Tower, al centro di Manhattan. Martedì subito dopo pranzo è salito su un Suv nero ed è arrivato davanti al tribunale dove si è consegnato alle autorità dello stato di New York. Ha salutato rapidamente la folla, ha lasciato le impronte digitali a un agente – niente manette, niente foto segnaletica – e poi, seduto in un’aula circondato dai suoi avvocati, ha ascoltato i 34 capi d’accusa per cui è stato incriminato. 34 falsificazione di documenti, crimine perseguibile penalmente se serve a nascondere altri crimini e se la falsificazione è avvenuta con un’intenzione criminale. Trump si è dichiarato innocente. È la prima volta che un ex presidente degli Stati Uniti si trova in una situazione del genere. L’accusa riguarda ovviamente i soldi pagati tramite l’ex avvocato Michael Cohen alla pornostar Stormy Daniels, ma il procuratore ha voluto citare anche altri casi simili: il pagamento da parte del tabloid the National Enquirer, da sempre alleato di Trump, di 30mila dollari a un ex portiere della Trump Tower che diceva di essere a conoscenza di un figlio illegittimo avuto dall’ex presidente e, sempre tramite la rivista, il pagamento di 150mila dollari alla coniglietta di Playboy Karen McDougal, che durante la campagna elettorale voleva raccontare della loro storia d’amore andata avanti dal 2006 al 2007. Per ognuno dei 34 capi d’accusa potrebbero essere dati 4 anni di carcere.

Trump era molto arrabbiato. Il suo nuovo avvocato di punta, Todd Blanche, ha detto che l’ex presidente era “decisamente frustrato e innervosito e crede che quello che è avvenuto oggi nell’aula di tribunale sia una grande ingiustizia nei suoi confronti”.

Subito dopo l’udienza Trump è tornato sul Trump Force One ed è volato immediatamente in Florida, a Mar-a-Lago. In serata ha fatto un discorso dal podio della campagna per il 2024 dove ha continuato a definirsi innocente. Un vero e proprio evento, con musica e bandiere, nella sala dove lui e Melania festeggiarono il loro matrimonio. Prima del discorso hanno sfilato i figli Don jr., Eric e Tiffany (mancava Ivanka), alcuni fedelissimi tra cui la deputata dell’alt-right Marjorie Taylor Greene, circondati da una folla di Forever Trumpers. Melania non era presente.

“Pensavo che una cosa del genere non potesse succedere in America”, ha detto l’ex presidente in un discorso durato solo 21 minuti. “L’unico crimine che ho commesso è di aver coraggiosamente difeso la nostra nazione da chi cerca di distruggerla”. Si è scagliato contro procuratore che ha fatto partire l’investigazione, Alvin Bragg “il vero criminale”, e contro il giudice Merchan, accusato di essere “un giudice che odia Trump con una moglie e una famiglia che odiano Trump”. Il discorso è stato fiacco, pieno delle solite cantilene che da una settimana i trumpiani spingono in televisione. Conoscendo il suo atteggiamento, qualche ora prima in aula gli era stato chiesto di abbassare i toni, soprattutto sui social network, citando ad esempio una foto postata da Trump dove lui impugna una mazza da baseball accanto a Bragg. “Per favore”, gli hanno chiesto, “eviti di fare dichiarazioni che possano incitare alla violenza o che portino a disordini civili”. La paura di molti è che un clima d’odio possa portare a gesti violenti, come quando un uomo attaccò con un martello il marito della speaker democratica Nancy Pelosi, a lungo demonizzata dai trumpiani.

Rispetto ad altre investigazioni e processi in cui Trump potrebbe essere imputato, quello che riguarda il pagamento alla pornostar è considerato, anche dai suoi avvocati, il più debole. Ma dietro l’angolo potrebbe esserci una lunga sequela di accuse, udienze, procuratori da insultare sui social, tra processi per stupro o per sedizione, tra New York e la Georgia. Quello che ancora ci si chiede è come tutto questo possa convivere con la candidatura alla presidenza per il 2024, dove ad oggi Trump è in testa ai sondaggi tra i candidati repubblicani. È certo che Trump è riuscito ancora una volta, anche dopo aver lasciato la Casa Bianca, a essere al centro dei riflettori, con dirette CNN dove gli elicotteri seguivano il suo Suv che arrivava davanti al tribunale. E nel frattempo le donazioni per la campagna elettorale aumentano, si parla di un milione di dollari solo nella giornata di ieri. Sul sito ufficiale della campagna si vende a 47 dollari una maglietta con una finta foto segnaletica di Trump con scritto “Non colpevole”.

 

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