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Editoriali

L'economia di Mosca si sta adattando alle sanzioni ma i danni sono evidenti

Redazione

Senza dubbio Putin ha dimostrato di saper reagire bene alle restrizioni senza precedenti dell’occidente. Questo non vuol dire che non siano servite a nulla o, peggio, che abbiano penalizzato più l’Europa che la Russia

Hanno suscitato clamore e sorpresa le previsioni del Fmi sull’economia della Russia che, dopo una recessione del 2,2 per cento nel 2022, tornerà a crescere già quest’anno seppure dello 0,3 per cento. È un cambiamento sostanziale, se si considera che solo a ottobre il Fmi stimava anche per il 2023 una contrazione del 2,3 per cento del pil russo. Ed è una stima molto più ottimistica di quelle delle autorità russe, se si considera che la Banca centrale russa nelle sue guideline di politica monetaria, pubblicate lo scorso novembre, prevede una contrazione del pil nel 2023 superiore al 2022. La notizia è stata accolta quasi con gioia da alcuni media italiani, quelli ostili al supporto all’Ucraina, per sostenere che le sanzioni occidentali non funzionano.

 

 

L’interpretazione è più ottimisitica di quella della stampa russa, dato che proprio ieri il Kommersant segnalava le crescenti difficoltà delle imprese esportatrici russe a causa delle restrizioni occidentali, soprattutto a causa della perdita di accesso alla tecnologia. Senza dubbio, la Russia ha dimostrato di saper reagire bene alle sanzioni senza precedenti dell’occidente, adottando contromisure, aggirando le restrizioni, attraverso triangolazioni con paesi non sanzionati e importazioni parallele. Questo vuol dire che le sanzioni hanno bisogno di continua manutenzione, perché il sanzionato nel tempo cerca modalità per adattarsi. Ma non vuol dire che non siano servite a nulla o, peggio ancora, che abbiano penalizzato più l’Europa che la Russia. Perché è semplicemente falso. Nel 2022 il pil dell’Eurozona ha fatto +3,5 per cento (+3,9 in Italia), mentre quello della Russia -2,2 per cento nonostante il boom dei prezzi energetici. E nel 2021, prima della guerra e delle sanzioni, Mosca cresceva quasi del 5 per cento. D’altronde, se Putin e Lavrov hanno a più riprese chiesto all’Europa di togliere le sanzioni evidentemente così tanto innocue per la Russia non sono.

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