Editoriali
Il Fatto racconta la guerra come Putin vorrebbe fosse vero
Per Travaglio “la Russia non è collassata per le sanzioni (che rischiano di far collassare noi), il mastodontico invio di armi all’Ucraina e la sua controffensiva hanno appena scalfito il controllo russo sulle quattro regioni occupate e annesse”
Una lettura come quella del Fatto quotidiano è ormai un’esperienza che nel mondo non si riesce a fare neppure in cirillico. Vladimir Putin è invitto, le sanzioni non gli fanno un baffo e il suo esercito avanza anche quando indietreggia, mentre l’Ucraina è allo sfacelo e Zelensky sta per essere scaricato dai suoi alleati occidentali che sono ormai sull’orlo del default. “Biden fa filtrare di aver chiesto a Zelensky di abbassare le penne anzitutto sulla Crimea”, scrive Marco Travaglio, e “il generale Inverno aiuterà i russi a riorganizzarsi per scatenare controffensive o mantenere lo stallo che ancora li avvantaggia”. Perché “la Russia non è collassata per le sanzioni (che rischiano di far collassare noi), il mastodontico invio di armi all’Ucraina – sempre più misera, ma assurta a seconda potenza militare del continente – e la sua controffensiva hanno appena scalfito il controllo russo sulle quattro regioni occupate e annesse”... In realtà, il sostegno occidentale a Zelensky è saldo e l’Ucraina ha liberato complessivamente circa 74.443 chilometri quadrati di territorio occupato dalle truppe russe (un’area pari al 25 per cento della superficie dell’Italia). Contemporaneamente l’esperto del Fatto Alessandro Orsini, che pochi giorni prima assicurava che “a Kherson sarà un bagno di sangue, i russi non intendono abbandonare Kherson, vogliono fare un massacro”, spiega che a Kherson l’esercito russo era sovrastante e respingeva la controffensiva ammazzando “come mosche” gli ucraini, ma a un certo punto ha “ceduto la città” con una “operazione di alto livello organizzativo e logistico”. Si tratta di una narrazione talmente caricaturale che ormai non compare neppure nei talk-show della tv russa, dove i propagandisti putiniani sono di umore cupo per lo choc dalla perdita di Kherson e mettono in discussione i piani e la strategia del Cremlino sulla sua guerra. Finirà che per leggere qualche buona notizia sulla guerra, Putin dovrà chiedere una traduzione del Fatto all’ambasciata russa in Italia.
Isteria migratoria