dal vaticano

Il Papa non può rincorrere Kirill

Redazione

Kyiv convoca il nunzio e protesta per le frasi su Daria Dugina: “E’ stato ingiusto”

Il Papa col ginocchio malconcio aveva dato massima disponibilità a incontrare il Patriarca di Mosca, Kirill, confermando anche l’impegnativa trasferta in Kazakistan di metà settembre in occasione del Congresso dei leader religiosi mondiali. Quale opportunità migliore, s’era pensato, per un vis-à-vis tra i due, in campo neutro anche se più vicino alla Russia che all’occidente filoucraino. Invece, da Mosca è arrivato il no. All’ultimo momento, con una dichiarazione che neppure concede spazio  alle classiche scuse diplomatiche a giustificazione del cambiamento di programmi, Kirill ha fatto sapere che lui in Kazakistan non metterà piede. Lasciando così Francesco da solo. Non sono state ipotizzate nuove date. E’ chiaro che tra le parti i rapporti siano tesi, sia per la ripetuta condanna papale dell’invasione russa sia perché da Roma Bergoglio non s’è fatto troppi scrupoli a definire pubblicamente e a mezzo stampa Kirill “chierichetto di stato”. Il che, come facilmente intuibile, non è un complimento né l’espressione della cortesia  che ci si attenderebbe in questi casi.

 

A rasserenare gli animi non è riuscita neppure la preghiera per la figlia dell’ideologo nazionalista Aleksandr Dugin, morta in un attentato che a Mosca hanno subito imputato a Kyiv. Tesi che peraltro il Papa ha implicitamente avallato, definendo Daria Dugina “vittima innocente della guerra”. Francesco lasciato solo in Kazakistan rispecchia lo stato attuale dell’azione diplomatica della Santa Sede sul fronte bellico: sofferente. Con la Segreteria di stato che sovente si esprime in un modo che poi il Papa corregge con una telefonata o un’aggiunta a braccio al termine dell’udienza generale del mercoledì.  Il tutto mentre il ministro degli Esteri ucraino fa sapere che è stato convocato il nunzio a Kyiv, mons. Visvaldas Kulbokas,cui è stata presentata una protesta per quanto detto da Francesco su Dugina. “Il cuore scoppia per le parole del Papa, è stato ingiusto”, ha detto il titolare della diplomazia ucraina, Dmytro Kuleba.